58€ per servire una torta al ristorante: giusto compenso o esagerazione?
La domanda è tornata d’attualità a seguito di una vicenda accaduta ad Arezzo che ha scatenato un acceso dibattito online: una cliente, dopo aver invitato degli amici a cena per festeggiare il suo compleanno, si è vista addebitare 58,50 euro in più per il servizio di una torta di compleanno acquistata in pasticceria. Una cifra che la cliente ha ritenuto eccessiva e che ha espresso pubblicamente il suo malcontento sui social. Il costo per ogni fetta servita è stato calcolato a 4,50 euro, per un totale di 13 invitati, superando così il costo della torta stessa, che era di 45 euro.
Il “diritto di torta” è il diritto del ristoratore di chiedere una somma di denaro per servire un dolce portato dall’esterno. In questo caso, il ristoratore di Arezzo non ha violato alcuna legge; si tratta infatti di una pratica comune e a discrezione del singolo esercente. Sta al ristoratore decidere se chiedere o meno un compenso per il servizio del dolce, fornendo piatti, posate e tutto l’occorrente. Ha tutto il diritto di farlo, a patto che questa condizione sia chiaramente comunicata al cliente in anticipo.
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1. Conoscere il proprio diritto all’informazione
Il primo diritto che ogni consumatore dovrebbe conoscere è quello all’informazione chiara e trasparente. Il ristorante è obbligato a rendere noti tutti i costi extra, inclusi quelli per servizi come il taglio di una torta portata dall’esterno. Questo tipo di informazione deve essere riportato nel menù o esposto chiaramente nel locale. Se non viene fatto, il consumatore ha il diritto di contestare il costo non comunicato. Nel caso di Arezzo, se la cliente non è stata adeguatamente informata del costo di 4,50 euro per fetta, avrebbe potuto chiedere chiarimenti e, se necessario, contestare l’importo.
2. Verificare sempre le condizioni del servizio
Prima di ordinare o chiedere un servizio particolare, come quello di portare una torta da casa, è importante chiedere al personale del ristorante se ci sono costi aggiuntivi e quali siano le condizioni applicate. Questo è un diritto fondamentale del consumatore, che può prevenire spiacevoli sorprese al momento del conto.
3. Contestare i costi non comunicati in modo chiaro
Se un ristorante addebita un costo extra senza averlo comunicato in modo trasparente, il consumatore ha il diritto di contestare il conto. Il primo passo è rivolgersi direttamente al gestore del locale, spiegando che il costo non era stato indicato chiaramente. In molti casi, un dialogo aperto e rispettoso può risolvere la questione. Se questo non dovesse bastare, si può presentare un reclamo formale, anche attraverso la nostra associazione dei consumatori.
4. Conoscere il diritto di recesso
Anche al ristorante, il cliente ha il diritto di recedere dall’accordo, specialmente se i termini del contratto (in questo caso, il menù e il listino prezzi) non sono stati rispettati. Se, ad esempio, un ristorante addebita un “diritto di torta” non specificato, il consumatore potrebbe chiedere di annullare parte del conto, citando la mancanza di trasparenza.