RISPARMIO IDRICO NEGLI EDIFICI
Parlare di gestione efficiente dell’acqua significa pensare a sistemi per il risparmio idrico, ad un corretto dimensionamento degli impianti, a dei sistemi di trattamento delle acque reflue e alla possibilità di attingere da fonti alternative come l’acqua piovana.
Il consumo di acqua in numeri
L’Italia è uno dei paesi europei a maggior consumo idrico, sempre più spesso viviamo allerte di siccità e il settore civile è quello che usa più acqua potabile di alta qualità. Ma quanto consumiamo? È possibile consumare anche 40 litri per una doccia e 40 litri per lavare i piatti a mano. Anche le perdite dell’impianto sono responsabili di consumi notevoli, fino a 5 litri a causa dei rubinetti. Nel 2016 secondo i dati di Utilitalia e Italia Sicura, il consumo di acqua al giorno per usi civili ammonta a 241 litri per abitante, valore superiore alla media europea.
Il risparmio idrico negli edifici
Consumare meno acqua potabile significa ridurre i consumi energetici necessari al riscaldamento dell’acqua e al funzionamento degli impianti. Oltre all’utilità di un comportamento coscienzioso da parte di tutti, è possibile ricorrere ad alcuni utili accorgimenti tecnologici.
Installazione di cassette WC a doppio flusso. Questi dispositivi permettono di ridurre il flusso dell’acqua di scarico a una portata di 3 litri, ma con la disponibilità della portata da 9 litri, obbligatoria nelle cassette tradizionali.
Installazione di riduttori di flusso e soffioni a basso consumo. I riduttori di flusso per rubinetti sostituiscono i normali frangigetto e pur garantendo la medesima pressione riducono il flusso di acqua, miscelandola con aria. I consumi di acqua si riducono anche del 50% e l’intervento si recupera in pochi mesi. Lo stesso principio vale per i soffioni della doccia a basso consumo.
Sistemi di temporizzazione. In molti edifici, soprattutto a funzione diversa da quella residenziale, una delle principali cause di spreco d’acqua dipende da un uso irrazionale dei rubinetti. Per questo motivo l’installazione di rubinetti temporizzati può essere molto utile.
Monitoraggio e controllo. Esistono diversi sistemi di monitoraggio dei consumi di acqua, che permettono di conoscere dove e quanto consumiamo. Così si rilevano e analizzano anche eventuali anomalie. È possibile monitorare gli impianti condominiali grazie a sistemi wireless, che rendono ogni utente capace di visualizzare i propri consumi.
Manutenzione degli impianti. Con il tempo le parti dell’impianto idro termo sanitario si deteriorano, causando perdite e inefficienze, per cui sono indispensabili un regolare controllo degli impianti e adeguati interventi di manutenzione.
Acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Sul mercato si trovano apparecchi ad elevata efficienza energetica, come lavatrici e lavastoviglie, che risparmiano sia kWh di energia che litri di acqua.
Installare un impianto di recupero delle acque grigie. Utilizziamo regolarmente acqua potabile anche per quelle attività che non richiedono l’uso di acqua di elevata qualità. Per una gestione sostenibile del ciclo idrico e ridurre gli sprechi è di aiuto recuperare e riutilizzare le acque grigie. È necessario installare un’apposita rete di raccolta dell’acqua proveniente dai lavandini e dalle docce e un’unità di filtraggio si occupa del suo trattamento in più fasi. I residui biologici ed organici vengono separati e condotti alle fognature, l’acqua viene debatterizzata e poi reimmessa in circolo dalla rete dedicata. Per questa soluzione è importante prevedere sistemi di scarico che separino le acque grigie da quelle nere e dimensionare correttamente i vari componenti del sistema.
Recupero e riuso dell’acqua piovana
Anche l’acqua piovana rappresenta una vantaggiosa opportunità per ridurre il consumo di acqua potabile, per utilizzi come l’irrigazione del giardino o il lavaggio dell’auto. È possibile raccogliere l’acqua attraverso superfici captanti (come può essere la copertura di un edificio) e, dopo un primo filtraggio per eliminare gli elementi più grossolani, accumularla in un serbatoio. La capacità di questi serbatoi può variare da 1000 litri fino a 10.000 e da qui l’acqua viene filtrata ed aspirata per poi essere mandata ai vari utilizzi. Il sistema di raccolta, regolato da una centralina di controllo, prevede uno scarico per quando il serbatoio, che può essere posto sia all’interno che all’esterno dell’edificio, è eccessivamente pieno.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”