Contabilizzatori, termo valvole, contacalorie: installazione obbligatoria!
Per i condomini che non l’hanno ancora fatto è il momento di installare termovalvole e contabilizzatori di calore in ogni appartamento. Con il caldo di queste settimane sembra davvero l’ultimo dei pensieri, ma il tempo stringe. Il termine per mettersi in regola con quanto previsto dal decreto legislativo 102/2014, è il 30 giugno. Inizialmente l’obbligo era stato fissato al 31 dicembre 2016, poi sono stati concessi sei mesi in più. Il ministero dello Sviluppo Economico ha anche pubblicato una serie di domande e risposte per risolvere i dubbi più comuni di cittadini e addetti ai lavori.
L’obbligo riguarda i condomini con un impianto di riscaldamento centralizzato (o di raffreddamento o acqua calda, molto più rari però). Si tratta di installare contatori per misurare l’effettivo consumo di ogni singola unità abitativa e – nella maggior parte dei casi – anche valvole per regolare la temperatura di ogni calorifero.Lo scopo della legge è quello di risparmiare energia e denaro: con valvole e contabilizzatori infatti si paga solo ciò che si consuma e la possibilità di spegnere uno o più termosifoni in stanze che non si usano o durante le ore in cui si è fuori, dà la possibilità di risparmiare parecchio.In realtà l’obbligo delle valvole e dei contabilizzatori su ogni termosifone vale solo per i condomini con impianto a distribuzione verticale, vale a dire la maggior parte del patrimonio edilizio italiano. In edifici più recenti, a distribuzione orizzontale, basta installare un contabilizzatore per ogni appartamento, più precisamente un “contacalorie”.
L’amministratore di un condominio che non è ancora in regola con la legge deve convocare un’assemblea al più presto: l’assise non dovrà decidere se fare l’intervento, visto che non c’è scelta. Dovrà piuttosto incaricare un professionista che, dopo un sopralluogo, stilerà una relazione dell’intervento di adeguamento dell’impianto e dell’eventuale miglioramento energetico, e calcolerà il riparto delle spese. Oltre a questo, l’assemblea dovrà anche incaricare la società che eseguirà materialmente l’intervento. In genere, è la stessa che si occuperà anche di leggere i contatori a fine stagione.Per stabilire tutto ciò basta la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà dei millesimi dei condomini. I proprietari che hanno già ottenuto il distacco dal centralizzato dovranno comunque partecipare a queste spese iniziali, perché non sono esentati dagli oneri per conservare e mantenere l’impianto centralizzato.
Se il tecnico specializzato riscontrerà l’impossibilità tecnica di installare i contabilizzatori o una inefficienza in termini di costi e una sproporzione rispetto ai risparmi energetici potenziali (e documenterà il tutto in una relazione tecnica), il condominio potrà evitare l’intervento senza rischiare alcuna sanzione. Attenzione, però: l’inefficienza in termini di costi, come spiega il Ministero, “non può riferirsi ad una singola unità immobiliare”, ma deve riguardare l’intero stabile.
Chi non adempie all’obbligo previsto dal decreto legislativo rischia una sanzione che va dai 500 ai 2.500 euro. Cifra che dovrà pagare sia il singolo proprietario che il condominio. Il condominio che non presenta in Comune il progetto e la relazione tecnica potrebbe invece pagare tra i 516,45 e i 2.582,28 euro, mentre il proprietario che esegue lavori difformi rispetto ai documenti presentati in Comune rischia una sanzione tra il 5 e il 25% del valore delle opere.Il fatto che sia stata approvata una delibera di assemblea per dare mandato a un tecnico e a una ditta per eseguire i lavori non basta: se i contabilizzatori e le termovalvole non ci sono, dal 30 giugno la sanzione è già possibile.
Il costo di installazione oscilla tra i 100 e i 120 euro per termosifone. Nel caso in cui si voglia installare un contabilizzatore diretto posto all’ingresso dell’appartamento, la spesa ammonta a 50-60 euro per singola valvola e a 200 euro per il ripartitore unico. La manodopera, poi, costa circa 100 euro.
E non è finita, perché l’installazione delle valvole potrebbe comportare anche la sostituzione della caldaia centrale, soprattutto se si tratta di un vecchio modello.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”