Come leggere le etichette alimentari
In questi ultimi anni si mette, giustamente, molta enfasi sulla corretta scelta dei prodotti sugli scaffali di un supermercato, quali acquistare e quali no e il miglior consiglio è sempre quello di “leggere l’etichetta”.
Una lettura sommaria dell’etichetta alimentare può fornirvi alcune informazioni, ma per capire al meglio cosa si sta acquistando occorre studiarla.
In cosa consiste quindi un’etichetta alimentare a norma di legge?
– Deve avere una denominazione di vendita, cioè la descrizione del prodotto in maniera chiara e univoca;
– Un elenco degli ingredienti. Attenzione perché gli ingredienti così elencati vengono inseriti in ordine di peso decrescente, in pratica i primi 3 ingredienti sono tendenzialmente i più presenti;
– Gli Additivi presenti. Di additivi – fra i quali coloranti, emulsionanti, antiossidanti – ne esistono a centinaia e sono tutti codificati dalla lettera E seguita dal codice di appartenenza; è da notare il fatto che questi additivi sono autorizzati dalla legge italiana solo in determinati prodotti e in determinate quantità;
– Il quantitativo: ovvero il peso o volume netto del prodotto;
– I termini di scadenza e le modalità di conservazione. Ovviamente su ogni prodotto deve essere scritta in maniera chiara e leggibile (cosa purtroppo non sempre attuata) la data di scadenza. Questa però può essere scritta in due modi: il prodotto con scritto “da consumarsi preferibilmente entro” indica che le caratteristiche del prodotto rimangono invariate fino alla data indicata, dopo questa scadenza il prodotto può essere consumato ma non mantiene le proprie proprietà organolettiche; la dicitura “da consumarsi entro” invece è una vera e propria scadenza, oltre la quale il produttore non garantisce più il prodotto e può essere pericoloso consumarlo.
Per quanto riguarda le modalità di conservazione devono essere indicate sull’etichetta così come il loro utilizzo:
- La provenienza del prodotto. Un’indicazione fondamentale che gli italiani hanno imparato a ricercare meglio negli ultimi anni, preferendo prodotti nazionali e possibilmente da una filiera corta. In ogni caso la provenienza del prodotto deve sempre essere indicata così come il suo lotto di appartenenza, nel caso ci siano comunicazioni a riguardo.
“Realizzato nell’ambito del programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2018”