Minacce da Bruxelles sul rispetto del Green Deal
Il Green Deal europeo lo abbiamo già citato in passato, si tratta del patto fra gli stati membri dell’unione europea per mettere in campo un insieme di iniziative politiche con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050. L’intenzione è quella di rivedere ogni legge vigente in materia di clima e, inoltre, di introdurre nuove leggi sull’economia circolare, sulla ristrutturazione degli edifici, sulla biodiversità e la sua protezione, sull’agricoltura e sull’innovazione.
Proprio in quest’ambito, quello agricolo, si è scagliato contro 27 paesi membri il consiglio europeo, la colpa? Un totale disinteresse sul controllo dei pesticidi. Molto spesso le sostanze usate per proteggere o disinfestare la nostra frutta e verdura, infatti, vengono poi assimilate dalla pianta, con rischi enormi per la salute. Il disinteresse degli stati membri è arrivato al punto tale che la Commissione europea ha già minacciato di portare in tribunale tutti i governi del blocco se continueranno a infrangere le regole sulla riduzione dell’impatto ambientale dei pesticidi e quelle sul benessere animale.
Il commissario per la Salute e la sicurezza alimentare ha inviato 27 lettere agli esecutivi dei paesi membri (Italia compresa) chiedendo con forza che garantiscano il rispetto immediato e completo dei requisiti dell’Ue” legati alla strategia “Farm to Fork”. Le lettere sono personalizzate per fornire a ciascun Paese una serie unica di avvisi sulle “non conformità” e la Commissione ha indicato 82 punti su cui i 23 Paesi, tra cui l’Italia, non riescono a soddisfare gli standard comunitari sui pesticidi, nonostante la direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti agrochimici risalga al 2009. L’obiettivo della strategia è rendere il sistema alimentare più sostenibile entro il 2030 dimezzando l’uso di pesticidi e riducendo i fertilizzanti; l’UE infatti non solo intende ridurre del 50% entro il 2030 l’uso di pesticidi chimici, ma promette di voler dimezzare anche la diffusione agricola dei pesticidi più pericolosi. Altro impegno è quello di ridurre le perdite di nutrienti di almeno il 50%, garantendo allo stesso tempo che non si verifichi un deterioramento della fertilità del suolo. Traguardi di un certo peso ai quali i paesi membri fanno, per ora, orecchie da mercante. Si spera ancora per poco.