Aiuti per il nuovo DPCM, quali sono e quando?
Il nuovo decreto legge disporrà sostegni economici per tutte le aziende colpite dalle limitazioni disposte dal Dpcm firmato dal presidente Giuseppe Conte. Le misure riguarderanno quindi sia le attività che verranno temporaneamente, chiuse fino al 24 Novembre, sia quelle che subiranno tagli nell’orario e nei giorni di apertura. E senza limiti di fatturato, a differenza dei precedenti ristori a fondo perduto che erano riservati alle aziende con ricavi annuali non superiori a cinque milioni di euro. Il nuovo decreto riguarderà dunque ristoranti, bar, pub gelaterie, pasticcerie, cinema, teatri, sale giochi, discoteche, palestre, piscine, centri benessere, impianti sciistici.
L’operazione, di un totale di 1, 2 miliardi, verrà gestita dall’Agenzia delle Entrate, che avendo già gestito la precedente erogazione di contributi, quella del decreto “Rilancio”, ha già i dati relativi alle aziende interessate. Il contributo verrà direttamente addebitato sull’IBAN dei beneficiari, per un totale di fra le 300 e le 350mila aziende coinvolte, secondo le stime. Verrà inoltre cancellata la seconda rata IMU per le aziende colpite dal Dpcm. Aziende che beneficeranno anche di un ulteriore credito d’imposta sugli affitti, per due o tre mesi. Il credito potrà essere ceduto al proprietario o scontato dal canone. Ci sarà anche una indennità di mille euro per gli stagionali del turismo, dello spettacolo e i lavoratori dei centri sportivi, per i lavoratori occasionali e intermittenti e i venditori a domicilio. Il Reddito di emergenza, destinato ai bisognosi che non hanno i requisiti per ottenere il Reddito di cittadinanza, verrà prorogato per il mese di novembre. Infine, verranno stanziate risorse per la filiera agroalimentare e per gli straordinari delle forze dell’ordine.
Nel decreto legge entrerà anche una prima tranche dell’ulteriore proroga della cassa integrazione che, per le aziende che vi hanno fatto ricorso in maniera continuativa, scadrà a metà novembre. La proroga potrebbe essere di 6 settimane, per arrivare al 31 dicembre o di 10 per arrivare al 31 gennaio. In totale, considerando la legge di Bilancio, si dovrebbe arrivare a un totale di 18, utilizzabili entro la fine di giugno 2021. Fino al 31 gennaio dovrebbe essere prorogato anche il blocco dei licenziamenti per chi usa (effettivamente) la cig. Il premier Giuseppe Conte ha convocato su questi temi i sindacati per mercoledì.