Accessori per abbigliamento. Occhio alle etichette: distinguerle aiuta a scegliere i prodotti di alta qualità
Il settore degli accessori per abbigliamento, quali etichette, cartellini, packaging e tiretti, fa parte dell’indotto legato al mondo del tessile ed è diventato sempre più rilevante. Non soltanto per gli obblighi di legge a tutela della salute del consumatore, di cui abbiamo già parlato in altre occasioni, ma anche come elemento di stile del capo di abbigliamento stesso.
La scelta del tipo di tecnica di stampa o personalizzazione da utilizzare per la creazione degli accessori moda dipende sempre dal prodotto che si vuole ottenere e principalmente dallo stile e dal look richiesto. Gli accessori diventano, quindi, uno strumento di valorizzazione del prodotto, oltre che fornire le informazioni e descrizioni indispensabili per chi acquista.
Tra i cartellini abbiamo tre macro tipologie: cartellini in stoffa, cartellini in carta e in altri materiali.
Grazie alla possibilità di utilizzare tessuti e stoffe di diverse fattezze e composizioni si possono realizzare cartellini con tecniche di stampa che vanno dalla lito, serigrafia piatta o gommatura rigonfiante, sino alla stampa con inchiostro termoplastico. Un’ulteriore opzione è data dalla possibilità di decorare il cartellino in stoffa con applicazioni e ricami per impreziosirlo.
Impiegando svariati tipi di carta e cartoncino, i cartellini in carta permettono di usare le più appropriate tecniche di stampa. Un supporto duttile e tenace come la carta consente di realizzare cartellini in carta di grammature e formati particolari, ma anche colori e texture inedite.
Il cartellino in carta è un accessorio estremamente importante infatti è il mezzo per distinguere il brand attraverso lo studio grafico.
Tyvek, Texton, pelle, ecopelle, metallo, lenticolare e molti altri, sono altri materiali con i quali avviene la realizzazione di cartellini, per una maggiore personalizzazione del capo.
Dal cartellino, all’etichetta. Di queste ne esistono diverse tipologie: tessute, stampate, ricamate, in pelle, lenticolari, in rilievo e catarifrangenti.
Quando si parla di etichette per abbigliamento spesso troviamo altre definizioni come patch o salpe retro cinta. Le etichette possono essere realizzate con materiali morbidi e resistenti come pelle, finta pelle, cavallino, cuoio, texton o microfibra a seconda del tipo di capo d’abbigliamento che si vuole personalizzare. L’etichetta per abbigliamento è un accessorio estremamente importante infatti è il mezzo per distinguere la propria griffe, oltre a contenere informazioni importati ed utili come la composizione del tessuto, la taglia, la provenienza del capo e le istruzioni di lavaggio.
Altro elemento di stile sono i tiretti per abbigliamento: un accessorio moda immancabile in presenza di una cerniera, che hanno acquisito sempre maggior rilevanza e se personalizzati conferiscono al capo l’identità del brand. A volte infatti basta solo un dettaglio creativo, un particolare raffinato come un tirazip per rafforzare nell’immaginario del consumatore l’idea che sta acquistando un capo di abbigliamento originale e di tendenza. Quando si parla di tiretti per abbigliamento spesso troviamo altre definizioni come tirazip, tiralampo, cursori, tuttavia, indipendentemente dal loro nome, normalmente si tratta di accessori che vengono applicati all’estremità delle cerniere e/o lampo permettendo l’apertura o la chiusura delle stesse.
I tiretti possono sembrare un elemento secondario nella personalizzazione del proprio capo d’abbigliamento, tuttavia bisogna sempre ricordare che l’unicità di un capo si vede dai piccoli particolari.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”