Approvato il ddl che introduce il reato di agropirateria. Nuove tutele per i consumatori
In data 1 dicembre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sui reati agroalimentari. Ad annunciarlo il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, su Twitter: “ora avanti per essere più forti contro #agropirateria“. Come spiega una nota del governo, il disegno di legge interviene principalmente su due fronti: la tutela della salute pubblica, attraverso una chiara delimitazione della categoria dei reati di pericolo contro la salute; il contrasto delle frodi in commercio di prodotti alimentari, “sia sotto il profilo sanzionatorio, sia sotto il profilo dell’estensione della sfera repressiva. Si mira anche a tutelare il “patrimonio agroalimentare”, l’identità del cibo “quale parte irrinunciabile ed insostituibile della cultura dei territori, delle comunità locali e dei produttori capaci di reinventare tradizioni antiche”.
Secondo quanto previsto dal testo, verranno per la prima volta introdotte sanzioni mirate nei confronti della produzione e commercializzazione di alimenti che, tenuto conto della dimensione all’ingrosso dell’attività illecita, anche organizzata, non sono capaci di produrre un pericolo immediato e imminente, ma manifestano la propria pericolosità nel medio e lungo periodo e in via del tutto eventuale. Sul fronte dei delitti contro l’incolumità e la salute pubblica sono state individuate nuove figure di reato: il disastro sanitario; il mancato ritiro di prodotti pericolosi per la salute, che chiama in causa la grande distribuzione organizzata; la pubblicità ingannevole.
“La legislazione attualmente vigente risulta del tutto inadeguata. Non al passo, in particolare, con la nuova dimensione transnazionale dell’agroalimentare” commenta Giancarlo Caselli, che ha guidato l’osservatorio sulle agromafie il quale ha contribuito alla formulazione del testo. “Il disegno di legge voluto dai Ministri Orlando e Martina, oggi approvato dal CdM – continua Caselli – si è fatto carico di questa necessità e perciò va valutato positivamente”. Il magistrato sottolinea soprattutto la definizione del reato di agropirateria, applicabile quando i fatti di frode sono commessi da soggetti che, pur non facendo parte di vere e proprie associazioni per delinquere, “agiscono con condotte sistematiche e attraverso l’allestimento di mezzi o attività organizzate”. Vengono estesi i limiti di ammissibilità delle intercettazioni di comunicazioni e conversazioni telefoniche, e si dispone che l’autorità giudiziaria possa destinare i generi alimentari sequestrati a scopo di beneficienza. “La finalità ultima della Riforma è l’adozione per tutti gli alimenti di una ‘etichetta narrante’ – spiega Caselli – che dica tutta la verità e solo la verità in ordine alla provenienza, preparazione e contenuto (ingredienti compresi) del cibo e delle bevande che si consumano”.
Improbabile l’approvazione a breve. Secondo il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, è “Fondamentale l’azione di contrastato con un sistema punitivo e di indagine più adeguato, come opportunamente previsto dalla riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari”. Colomba Mongiello, deputata Pd attenta alle tematiche agroalimentari, commenta: “Il disegno di legge sugli agroreati approvato in CdM è il frutto di un lavoro serio e approfondito sulla tutela delle imprese agroalimentari italiane e dei consumatori che acquistano prodotti made in Italy, svolto dalla task force coordinata da Gian Carlo Caselli. Si recepiscono e ampliano norme già presenti nella legge ‘salva olio’ e se ne introducono di nuove per fronteggiare il dilagare dell’italiansounding. L’auspicio è che il Parlamento trovi il tempo e la volontà di trasformare in legge norme invocate a gran voce e realmente utili anche sul fronte commerciale”. Proprio l’approvazione del Ddl a legislatura ormai agli sgoccioli fa pensare a un atto più d’indirizzo che altro per il prossimo governo che verrà. “Molto difficile, improbabile che il ddl sia approvato prima della fine della legislatura – commenta Giancarlo Caselli – Importante in ogni caso che sia cominciato il percorso. Di qui si potrà ripartire e non saremo al…Km zero”.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”