Assicurazioni: in calo nonostante l’aumento di eventi naturali estremi
Le devastazioni prodotte dall’uragano Irma in Nord e Centro America sono la conferma della crescente frequenza con cui si verificano eventi catastrofali in giro per il mondo. Anche l’Italia non è esente da fenomeni estremi, che sono tendenzialmente meno frequenti, ma spesso molto violenti nei risultati, come dimostra il recente caso dell’alluvione di Livorno. A sentire gli analisti, i repentini cambiamenti climatici sono destinati a diventare una costante, con conseguenze sulle persone e i luoghi.
Un discorso che riguarda anche i campi, per quanto poco percepito. Anzi, secondo quanto riportato sul numero de L’Informatore Agrario, sono addirittura in calo gli agricoltori che fanno ricorso alle assicurazioni agevolate. Il riferimento è alla possibilità di sottoscrivere polizze, usufruendo di un contributo statale che può raggiungere l’80% del premio assicurativo pagato, per coprire: le produzioni agricole da eventi atmosferici avversi, da fitopatie e infestazioni parassitarie; le strutture aziendali da eventi atmosferici avversi; gli allevamenti zootecnici dai danni economici derivati dalle più frequenti epizoozie; infine il proprio reddito.
Nell’ultima campagna il dato sui valori assicurati dovrebbe infatti diminuire del 10%, a cui si aggiungono le perdite nell’ultimo biennio di quasi il 20%.
La causa principale sarebbe nell’avversione verso le nuove regole comunitarie (le cosiddette Pac), oltre che nei ritardi di pagamento delle pratiche risarcitorie, oltre che per la presenza di un sistema informatico nazionale non all’altezza. Secondo il settimanale, che rileva come oltre la metà della campagna 2015 non sia ancora stata liquidata, le organizzazioni agricole assieme ad Anascodi (Associazione nazionale Condifesa) sono in pressing sul ministero delle Politiche Agricole e da tempo hanno indicato i punti su cui lavorare, basati sulla semplificazione del sistema e l’anticipo dei tempi di pagamento.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”