CONSUMATORI IN AUTO E DATA PROTECTION: LA FIA RICHIEDE NORMATIVE COMUNITARIE
Per certi versi un accordo epocale in termini di “smart-drive” e monitoraggio del guidatore, per altri un potenziale immenso abuso della privacy del consumatore: quello firmato da Stellantis (Holding nata dalla fusione di Fiat Chrysler Automobili e PSA, gruppo di riferimento di Peugeot Opel e Citroen, fra le altre) e dal gruppo Amazon di Jeff Bezos è sicuramente, e pericolosamente, in bilico fra questi due poli. Ma andiamo con ordine.
Il 5 gennaio 2022, i colossi di auto motive e di e-commerce stringono un’intesa per lo sviluppo di “esperienze connesse customer-centric su milioni di veicoli”, interconnettendo a doppio filo l’esperienza di guida tout-court con la praticità di software sempre più smart. La parola chiave è personalizzazione: navigazione, manutenzione, assistenza vocale, intrattenimento e servizi di pagamento sono tutte aree che la partnership fra Amazon e Stellantis vorrebbe garantire al consumatore.
Non sono però mancate le critiche a questo sistema: presentato come un servizio per adattare la guida alle abitudini e agli interessi del conducente, esso potrebbe nascondere il rischio concreto per i consumatori di consegnare su un piatto d’argento i propri dati sensibili (fra cui velocità media mantenuta, posizioni correnti, chilometraggi effettuati, ma anche dati sul comportamento e le abitudini del conducente, o qualsiasi dato personale venga condiviso con il software dell’abitacolo di guida) a chi si occupa di gestione (e commercio) di Big Data.
In tal proposito, la Federazione Internazionale de l’Automobile (FIA) ha richiesto ufficialmente alla Commissione Europea una specifica normativa inerente i veicoli “connessi”, affinché vengano garantiti e tutelati i principi di libertà di scelta e di protezione dei dati dei consumatori, ma anche il libero mercato e la competizione leale. Amazon infatti, mediante l’utilizzo dei dati incanalati dai nostri spostamenti in automobile, potrebbe senza problemi prendere misure per rafforzare il suo potere di mercato nei settori in cui la piattaforma è attiva, come ad esempio quello della logistica.
Il prossimo capitolo di questo braccio di ferro fra Stellantis-Amazon e FIA, è datato 23 febbraio 2022: la Commissione Europea dovrebbe pronunciarsi in favore di un “Data Act” per regolamentare il flusso dei dati generato dalle automobili connesse, e dare il via a una campagna di sensibilizzazione del consumatore, che dal canto suo deve essere consapevole di quali dati (e quali rischi) sono generati dal proprio veicolo.