Cosa sono i Big Data?
Se ne parla spesso, specialmente per quanto concerne i social-media e le piattaforme digitali, ma non tutti hanno le idee chiare su cosa siano i famigerati “Big Data”.
Ci viene in soccorso un’indagine conoscitiva condotta da AGCM, AGCOM e dal Garante per la protezione dei dati personali, durata ben 3 anni e pubblicata il 10 febbraio scorso. In questa indagine si delineano le analisi, le spiegazioni e le complessità riguardo ai big data su vari aspetti, soprattutto per quanto riguarda i dati e i diritti del consumatore
Il termine “Big Data” è stato creato per indicare tutte le operazioni di immagazzinamento, gestione e analisi di enormi quantità di dati raccolti: ogni volta che si accede alla rete, ai social media, si utilizza un cellulare, si paga online o si usa la geolocalizzazione queste informazioni vengono immagazzinate e analizzate. Pur essendo un fenomeno relativamente nuovo, questi big data vengono catalogati secondo norme precise (volume, varietà, veridicità ecc..) in costante aumento e in grande quantità che, fini a se stesse non hanno molto valore, ma una volta incanalate con un algoritmo predittivo diventano inestimabili per tutte le imprese e le aziende.
Una volta canalizzate, infatti, queste informazioni analizzano e prevedono i comportamenti di un utente consumatore, analizzandolo e creando un profilo delle sue abitudini, dei suoi consumi e delle sue idee secondo una serie di modelli di analisi e gestione dati.
Per riassumere, ogni volta che un cittadino sceglie, scrive, commenta o naviga sulla rete, questi dati vengono raccolti e analizzati per creare un profilo e successivamente fornire una sorta di esperienza personalizzata, utile per le aziende e in parte anche per il consumatore.
Questa continua categorizzazione si è comunque rivelata utile anche per fini meno “commerciali”, specialmente durante la pandemia del covid-19: tracciamento e profilazione infatti, uniti alla quantità immane di dati statistici, hanno aiutato e siamo sicuri aiuteranno non poco la capacità di mappare la diffusione del virus e il tentativo di isolarlo e saranno fondamentali per la ricerca di un vaccino. Un risultato si è già ottenuto: intersecando tutti i dati e le statistiche abbiamo acquisito un quadro più chiaro dei movimenti della pandemia e dei mezzi con i quali controllarne un’eventuale diffusione e contrastare nuovi focolai.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2018”