Difendersi dalle polizze truffa: occhio alle finte assicurazioni auto online
Cerchiamo un RC auto a basso prezzo e, magari, di breve durata. Smanettando sul web ci imbattiamo in un’occasione e senza accorgercene sottoscriviamo una polizza falsa, rimanendo senza copertura e rischiando tutte le sanzioni del caso. A mettere in guardia i consumatori contro le truffe è l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha scoperto decine di portali irregolari dal 2013 a oggi. Ecco come evitare di cadere nei raggiri sempre più frequenti e perdere centinaia di euro.
I siti non autorizzati. Di solito le truffe riguardano polizze temporanee, che coprono brevi periodi, da pochi giorni ad alcuni mesi. Ad allettare è il prezzo superconveniente. Si paga il premio relativo ai tempi o ai chilometri effettivi percorsi e il gioco è fatto. Ma dietro a questi portali spesso non c’è una vera compagnia di assicurazioni. I siti usano nomi di imprese fantasma o si avvalgono, senza averne diritto, della denominazione di compagnie regolari. Ecco alcuni dei domini segnalati di recente alla Polizia Postale: www.guidiassicura.it, www.studiobovio.com, www.contibroker.it, www.assitempo.it, www.assipuntodrive.com o ancora www.astaassicurativa.it.
Chi stipula una polizza RC auto con compagnie non autorizzate non assolve l’obbligo assicurativo previsto. Non solo non è coperto in caso d’incidente, ma rischia pure il sequestro del veicolo e una sanzione fino a 3.393 euro. Oltre a perdere il denaro pagato per il finto premio, quindi, si rischia di doverci rimettere di tasca propria in caso di sinistro ed essere costretti a riassicurare il veicolo con una vera compagnia.
Come difendersi? La prima cosa da fare è verificare che i contratti RC auto siano emessi da imprese autorizzate. I siti che esercitano la propria attività sul web devono sempre indicare i dati identificativi dell’intermediario, cioè del soggetto autorizzato dalla legge a distribuire polizze di assicurazione.
– Ecco i dati di cui accertare la presenza: l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica, (compresa la Pec), il numero e la data d’iscrizione al RUI, il registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi con sede o residenza in Italia. Sul sito deve essere anche presente l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass. L’elenco completo si può consultare sul sito Ivass;
– per gli intermediari Ue iscritti nell’Elenco controllare che sia anche indicata l’eventuale sede secondaria e il possesso dell’abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia, con indicazione dell’Autorità di vigilanza dello Stato membro d’origine. Poiché i dati possono essere presenti, ma falsi, è bene controllare la corrispondenza dei dati sul RUI o sull’elenco stesso;
– accertare che il sito su cui stiamo per sottoscrivere la polizza non sia compreso nella black list di siti irregolari, stilata dall’Istituto di vigilanza;
– controllare che sul sito per caso non sia assente il nome dell’impresa assicurativa che emette la polizza oppure il nome non compaia nei due elenchi di compagnie autorizzate. Un semplice errore, anche minimo o apparentemente casuale, potrebbe non essere un caso.
In caso di dubbi, mette in chiaro l’Ivass, è buona norma contattare in ogni caso l’impresa assicurativa non utilizzando i recapiti presenti sul sito, ma cercandoli altrove, al fine di avere conferma della regolarità dell’operazione proposta. Infine per assistenza è possibile anche rivolgersi al Contact Center IVASS, numero verde 800-486661.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”