Ecco le truffe più frequenti di cui sono vittime gli anziani
Dal 2001 al 2017 le truffe agli anziani sono aumentate del 471%, passando da 38.934 a 187.858 come indica l’annuario Istat. Il 70% dei raggiri colpisce anziani soli. Il 40% delle truffe colpisce gli over 60, il 30% delle truffe colpisce invece i minorenni. Ecco quali sono le truffe agli anziani più frequenti.
Lavoro a domicilio.
Le offerte arrivano tramite lettere personalizzate e sono quasi tutte truffe, che si riconoscono perche’ viene chiesto un deposito o una “cauzione”intorno ai 50 euro. Poi la ditta sparisce o con mille scuse non paga il lavoro.
Investimento sicuro.
L’annuncio sul giornale parla di un investimento sicuro, per raddoppiare il capitale in un anno. Bisogna spedire un coupon per ricevere la visita in casa di un rappresentante molto ciarliero, che propone l’istallazione in bar e locali pubblici di distributori automatici o apparecchi da divertimento, previa firma di un contratto e acconto di 10.000 euro. E’ una truffa, sembra che si occuperanno di tutto loro ma non e’ vero, si tratta di un contratto-capestro ove sembra che se l’affare va male rimborseranno i soldi, ma non e’ vero, e’ tutto congegnato per rendere l’anziano inadempiente e incamerare la caparra di 10.000 euro.
Bollette “civetta”.
Si riceve una bolletta con allegato conto corrente intorno ai 150 euro, che sembra la tassa sui rifiuti o altro tributo dovuto, invece e’ soltanto l’abbonamento a una rivista fantasma che imita le bollette da pagare veramente. Fare quindi molta attenzione all’intestazione. Perche’ una volta pagata non c’e’ piu’ niente da fare.
Telemarketing.
Generalmente agli anziani piace stare al telefono, soprattutto se ricevono la telefonata di un simpatico e cortesissimo interlocutore che deve fare un sondaggio d’opinione su argomenti domestici e che alla fine propone l’acquisto in contrassegno postale di un oggetto domestico nuovo e utilissimo per un cifra molto contenuta, in genera tra i 20 e 30 euro. Spesso si tratta di raggiri: per esempio, un “appendiabiti universale” e’ risultato un semplice chiodo con una grossa capocchia e un “essiccatore ecologico per biancheria” un filo con qualche molletta da bucato.
Televendite.
Stesso discorso. In molti casi la cosa ordinata e’ diversa da quella mostrata in televisione e costa assai piu’ che nei negozi.
Premi fasulli.
Arriva a casa una lettera accompagnata da molte carte colorate, che annunciano la vincita di un premio di 10.000 euro. Per averlo bisogna rispedire il certificato di vincita alla ditta, allegando vagli postale e 25 euro per “spese amministrative”. Spediti i soldi, non se ne sapra’ piu’ niente. Ma ci sono altri esempi analoghi.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”