EFFICIENZA ENERGETICA: COME INTERVENIRE SUI SERRAMENTI

L’involucro edilizio è la pelle degli edifici e regola il rapporto tra ambiente interno e ambiente esterno. Le dispersioni termiche, i ricambi di aria, gli apporti luminosi e solari dipendono dalle caratteristiche degli elementi tecnologici che compongono l’involucro. Per questo motivo è importante risolvere le criticità dell’involucro trasparente che spesso incidono in modo sostanzioso sul bilancio energetico dell’edificio.
Involucro trasparente ed edifici esistenti
Gli edifici esistenti rappresentano in Italia la maggioranza del patrimonio edilizio e molto spesso l’involucro trasparente in termini di dispersioni è il punto debole del fabbricato, con vetrate composte da vetri singoli e infissi ormai deteriorati. Di conseguenza essi sono la causa di elevate dispersioni termiche in inverno ed eccessivi accumuli di calore in estate.
Avere delle finestre performanti può giovare anche agli abitanti stessi dell’edificio, poiché permettono il contatto visivo con l’esterno, l’apporto di luce naturale, la protezione dagli agenti atmosferici e dai rumori esterni. Una riqualificazione energetica prevede di intervenire sulle performance di vetri e telai, riducendo gli apporti solari in eccesso, regolando la permeabilità all’aria – eliminando gli spifferi indesiderati, ma senza trascurare la necessità di un ricambio d’aria adeguato – e riducendo le dispersioni termiche.
Le possibilità di intervento sull’involucro trasparente esistente può migliorare notevolmente l’efficienza energetica di un edificio e si può andare dalla totale sostituzione del serramento al rifacimento di alcune singole parti di esso. Cerchiamo ora di capire quali sono le principali strade percorribili.
Inserimento di pellicole basso emissive
Questo intervento è particolarmente indicato nel caso in cui gli infissi siano in buone condizioni, vi sia un doppio vetro e nessun problema di infiltrazione di aria. L’inserimento di questo pellicole permette di migliorare le prestazioni termiche del vetro, che riflette verso l’interno la radiazione a onde lunghe, limitando la dissipazione di calore. Allo stesso tempo durante la stagione estiva gran parte della radiazione solare viene riflessa e tenuta all’esterno, garantendo un buon microclima interno.
Sigillare le infiltrazioni
Anche in questo caso, l’intervento trova ragione d’essere nel momento in cui gli infissi siano in buone condizioni e le vetrocamere abbiano prestazioni accettabili. Le capacità di tenuta all’aria delle finestre degli edifici esistenti generalmente decade con il passare del tempo, incidendo sulle prestazioni globali dell’edificio e, soprattutto, sul comfort interno degli ambienti. Sigillare le infiltrazioni significa ricorre ad un materiale che può essere silicone, poliuretano o polifosfuro – a seconda della compatibilità chimica con altri materiali presenti – che permette di migliorare la situazione anche del 90% con un intervento veloce ed economico. Inoltre, per risolvere il problema delle infiltrazioni è possibile decidere di inserire delle guarnizioni. Un infisso deve resistere al vento e impedire che vi siano spifferi indesiderati, ma allo stesso tempo permettere un certo grado di permeabilità per evitare fenomeni spiacevoli come la condensa. Per capire su quali infissi e come è opportuno intervenire è possibile ricorre ad apposite indagini visive e strumentali, come ad esempio il Blower Door Test.
Doppia finestra
Nel caso sia necessario un intervento più incisivo, ma non è possibile intervenire sulla finestra esistente se ne valuta l’inserimento di una seconda più performante. Questo intervento è indicato, ad esempio, in tutti quegli edifici in cui non è possibile modificare l’estetica della facciata e l’infisso originale non possa essere sostituito. Allo stesso modo risulta efficace in un clima rigido, in cui una doppia protezione può solo giovare al comfort interno. L’inserimento di una doppia finestra è da valutare in base allo spazio disponibile e alle prestazioni del serramento esistente. Il risparmio di energia può arrivare anche al 20% e si possono scegliere infissi di diverso materiale e vetri di diversa tipologia, in base alle prestazioni ottenibili dalla combinazione con l’esistente.
Il cassonetto
Il cassonetto rappresenta spesso un punto debole per il risparmio energetico. Dopo essere intervenuti sugli infissi per ottenere elevate prestazioni, è opportuno ricordare che anche il cassonetto deve essere isolato. Lo spessore dello strato isolante, posto all’interno del cassonetto, si valuta in base allo spazio disponibile e l’intervento non richiede un grande investimento economico.
Inserimento del secondo vetro
Come per l’inserimento di una doppia finestra, questa operazione può essere utile quando non si ha la libertà di apportare significative modifiche estetiche all’edificio. Se il serramento è composto da un vetro singolo, ma è in buone condizioni e c’è lo spazio sufficiente, è possibile inserire un controvetro, sostenuto dall’infisso esistente. In questo modo aumenta l’isolamento termico della finestra e si riducono anche le dispersioni di aria. I fattori da considerare sono la capacità dell’infisso esistente di reggere il peso di un nuovo elemento, la quantità di luce che entra nei locali attraverso entrambi i vetri, la trasmittanza termica totale e la necessità di eventuali schermature. Come per i normali serramenti, anche nel caso del controvetro, è opportuno valutare quale tipologia di vetro corrisponda al meglio alle necessità del progetto.
Sostituzione del vetro esistente
Quando l’infisso è in buone condizioni, ma è presente un vetro singolo con scarse prestazioni termiche, si valuta la sostituzione del solo vetro. La scelta dovrebbe ricadere su un vetrocamera, composto da più vetri distanziati da intercapedini contenenti del gas di varia natura. La scelta della superficie vetrata si compie una volta verificate le condizioni del telaio e la sua capacità di supportare il nuovo elemento trasparente. I vetri possono essere basso emissivi o selettivi e nell’intercapedine troviamo aria o gas nobili, che aumentano il potere isolante.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”