Elettrodomestici: è arrivata la nuova etichetta energetica
Dal 1 Marzo scorso, è ufficialmente andata in pensione la vecchia metodologia per le etichette energetiche degli elettrodomestici. L’Unione Europea ha infatti introdotto, in tutti i paesi membri, il nuovo tipo di etichetta: si passa dal vecchio metodo (la scala da A+++ a G) a una scala che va molto più semplicemente dalla A alla G e che ricorda molto quella dell’impiantistica energetica delle nostre abitazioni.
Vale per cinque categorie: lavastoviglie, lavatrici, frigoriferi, tv, display e dal primo settembre anche per le lampadine. Ma nelle intenzioni dovrebbe essere il primo passo verso una trasformazione ben più ampia. Comprenderà, infatti, entro il 2023 altre quattordici tipologie di prodotti elettrici ed elettronici, incluse quelle fino ad ora rimaste fuori da ogni forma di censimento, come stufe elettriche ed aspirapolveri, entrambi spesso ad alto consumo energetico, mentre si ipotizza se far rientrare nella classifica anche smartphone e portatili, questi ultimi inseriti più per un discorso di riparazioni e riutilizzo piuttosto che di consumo energetico, dato che il ricambio estremamente veloce crea problemi enormi all’ambiente.
L’etichetta per gli elettrodomestici è stata, fin dal suo inizio nel 1994, uno dei sistemi più apprezzati dai consumatori: secondo i dati di EuroBarometro, è riconosciuta dal 93% dei consumatori e quasi l’80% ne tiene conto quando acquista un elettrodomestico. Ma non c’è solo la svolta green. Se da un lato sempre più consumatori sono consapevoli, dall’altro ci deve essere la volontà e la rapidità da parte dello Stato di adeguare i parametri sull’ormai noto “bonus mobili” (che ricordiamo include anche gli elettrodomestici). La normativa attuale per l’ottenimento del Bonus mobili ed elettrodomestici fa ancora riferimento alla vecchia etichettatura (che troveremo a coesistere con la nuova fino alla fine del 2021), e per quanto riguarda i prodotti con la nuova etichettatura energetica ad oggi non c’è un’indicazione chiara da parte dell’Agenzia delle Entrate.