EUROVITA: cosa rischiano i risparmiatori dopo il blocco dei riscatti
Il 30 marzo è stata dichiarata l’amministrazione straordinaria per la compagnia assicurativa Eurovita, con una proroga del blocco dei riscatti delle polizze fino al 30 giugno. Si sta nel frattempo cercando una soluzione collettiva con le banche e le altre assicurazioni.
Sono tanti i risparmiatori preoccupati per la situazione della compagnia assicurativa Eurovita (circa 5.000 sono Modenesi), in amministrazione straordinaria da fine marzo e con i riscatti dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione congelati fino al 30 giugno. Unica eccezione: le liquidazioni dovute in caso di scadenza e sinistro ed i casi di richieste di riscatto e anticipazioni relative alle forme pensionistiche complementari disciplinate dal decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005.
A seguito di un’ispezione, l’IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, aveva chiesto alla compagnia assicurativa Eurovita di provvedere ad una ricapitalizzazione di almeno 200 milioni di euro che purtroppo non ha avuto successo, concedendo una proroga scaduta lo scorso 31 gennaio. A questo punto l’IVASS si è vista costretta a congelare la possibilità di far riscattare le polizze dai consumatori, a nominare un commissario straordinario, e a mettere Eurovita in amministrazione provvisoria.
Il tempestivo intervento di IVASS, con la sospensione dei riscatti e l’amministrazione straordinaria, ha scongiurato il default di Eurovita, salvaguardando così le garanzie patrimoniali a favore degli assicurati e dando il tempo alla società per individuare una soluzione che rafforzi la propria situazione patrimoniale. Ugualmente la situazione è complessa, e non tutti gli scenari sono favorevoli ai clienti Eurovita.
La compagnia per essere salvata ha bisogno di una ricapitalizzazione di almeno 300 milioni di euro. L’amministrazione straordinaria servirà a trovare questa soluzione. Purtroppo ne pagano i danni anche i clienti che ora si vedono bloccati i riscatti fino al 30 giugno 2023.