FARM TO FORK, LA STRATEGIA EUROPEA PER UN’ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE
La strategia Farm to Fork (“dal produttore al consumatore”) è il piano decennale messo a punto dalla Commissione europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. È la prima volta che l’Unione europea cerca di progettare una politica alimentare che proponga misure e obiettivi che coinvolgono l’intera filiera alimentare, dalla produzione al consumo, passando naturalmente per la distribuzione. L’obiettivo di fondo è rendere i sistemi alimentari europei più sostenibili di quanto lo siano oggi. Ogni Stato membro dell’Ue dovrà seguirla, adottando norme a livello nazionale che consentano di contribuire a raggiungere gli obiettivi stabiliti dell’Ue.
Tra i protagonisti della strategia ritroviamo i consumatori. Secondo la Commissione Europea i cibi sani e le diete responsabili sono la chiave per coinvolgere maggiormente i consumatori. Infatti, solo nel 2017 l’Unione Europea ha registrato 950 mila decessi a causa di abitudini alimentari scorrette. Per aiutare i consumatori, l’UE sta realizzando un’etichettatura più comprensibile per la sostenibilità coprendo ogni aspetto di essa: non solo i valori nutrizionali, ma anche gli impatti ambientali, sociali e climatici che un prodotto possiede. In questo modo l’intera filiera alimentare sarà più trasparente e i consumatori avranno a disposizione maggiori informazioni sui prodotti che intendono acquistare.
Diete irresponsabili hanno portato negli scorsi anni anche a enormi quantità di sprechi. Ogni anno in Europa lo spreco alimentare vale 143 miliardi di euro. Farm to Fork propone di ridurre del 50% gli sprechi pro capite direttamente alla vendita del prodotto.
Dal punto di vista della produzione, come detto, la strategia Farm to Fork si pone l’obiettivo di guidare la transizione dell’agricoltura verso pratiche più sostenibili: si punta a ridurre l’uso di pesticidi chimici e fertilizzanti e a introdurre pratiche rispettose dell’ambiente.
In sintesi, gli obiettivi principali della strategia sono:
- Garantire una produzione alimentare sostenibile;
- Garantire la sicurezza alimentare;
- Favorire una filiera alimentare sostenibile dall’inizio alla fine: dalla lavorazione alla vendita (sia all’ingrosso sia al dettaglio), e anche i servizi accessori, come l’ospitalità e la ristorazione;
- Promuovere il consumo di cibi sostenibili e sostenere la transizione verso abitudini alimentari sane;
- Ridurre gli sprechi alimentari;
- Combattere le frodi alimentari lungo la filiera.
Più in generale:
- Garantire che gli europei possano contare su alimenti sani, economicamente accessibili e sostenibili
- Far fronte ai cambiamenti climatici
- Proteggere l’ambiente e preservare la biodiversità
- Garantire un giusto compenso economico nella filiera agroalimentare
- Potenziare l’agricoltura biologica
Per ottenere tali risultati, la Commissione adotterà misure entro il 2030 per:
- ridurre del 50%l’uso di pesticidi chimici e il rischio che rappresentano
- ridurre del 50%l’uso dei pesticidi più pericolosi
- ridurre almeno del 50% le perdite di nutrienti, senza che ciò comporti un deterioramento della fertilità del suolo
- ridurre almeno del 20% l’uso di fertilizzanti
- ridurre del 50% le vendite di sostanze antimicrobiche per gli animali di allevamento e l’acquacoltura
- dedicare il 25% del totale dei terreni agricoli all’agricoltura biologica
La strategia non è vincolante di per sé. Tuttavia i Paesi membri, nel momento in cui implementeranno norme e leggi o quando dovranno allinearsi a politiche comunitarie già esistenti (come la Politica Agricola Comune), saranno vincolati a rispettare gli obiettivi stabiliti dalla Commissione.
Una strategia che rappresenta un ulteriore, importante, passo dell’Unione europea verso obiettivi di sostenibilità ormai divenuti non più differibili.