FATTURAZIONE A 28 GIORNI: COSA DICE LA LEGGE E LE REGOLE DEL RIMBORSO
Quella della fatturazione a 28 giorni è una storia di raggiri e truffe. Nel 2015 le compagnie telefoniche principali (prima una e poi a seguire tutte le altre) hanno iniziato ad addebitare le bollette relative alla telefonia fissa ogni 28 giorni obbligando i consumatori a pagare tredici mensilità all’anno invece di dodici. Una vera e propria rapina ingiustificata a danno dei consumatori con un guadagno per l’intero settore di 1 miliardo di euro all’anno.
Dopo le numerose e feroci critiche dei cittadini, unite alle loro richieste d’aiuto, grazie alle associazioni dei consumatori e un’indagine lunga 2 anni, a dicembre 2017 l’AGCOM accoglie le richieste e sanziona per 1,16 milioni di euro le compagnie telefoniche, mentre l’anno successivo, il 2018 ad Aprile, la nuova legge 172/2017 entra in vigore obbligando di fatto il ritorno alla fatturazione mensile per le compagnie telefoniche per la telefonia fissa.
Le compagnie però non si sono date per vinte e infatti ad inizio 2018 avevano già aumentato in maniera unilaterale le tariffe del telefono fisso dell’8% per lasciare il costo annuale invariato pur rinunciando al “mese rubato”. Prontamente segnalate all’AGCOM, l’Autorità ha accertato l’esistenza di “un’intesa anticoncorrenziale tra le compagnie relativa al repricing effettuato nel ritorno alla fatturazione mensile“, condannandole a una multa di 228 milioni di euro.
Arriviamo all’ultima sentenza del consiglio di Stato del Luglio 2019 che ha respinto il ricorso delle compagnie e le ha obbligate a rimborsare i giorni erosi con la tariffa a 28 giorni.
Le compagnie continuano imperterrite a fare orecchie da mercante, ritardando i rimborsi o nascondendoli dietro lungaggini burocratiche infinite nella speranza che i consumatori desistano.
Ricordiamo che:
- Il rimborso DEVE essere AUTOMATICO
- Ne hanno diritto tutti gli utenti di linea fissa e linea fissa+cellulare che hanno avuto la fatturazione a 28 giorni
- Il rimborso equivale ai giorni sottratti al consumatore da giugno 2017 ad aprile 2018, e il rimborso deve avvenire sotto forma di STORNO di fattura, a meno che il cliente non abbia aderito a forme compensative diverse
“Realizzato nell’ambito del programma generale di intervento della regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”.