Il futuro post-covid sarà green?

Uno dei dati più interessanti e promettenti per il futuro post coronavirus sembra essere l’economia circolare. Infatti secondo l’indagine condotta da Legambiente e GreenFactor nell’ambito del progetto E.C.C.O. (Economie Circolari di Comunità per la rigenerazione ambientale) su quanto le professioni cosiddette green possano svilupparsi nel prossimo futuro, emergono ottimi dati che fanno davvero ben sperare.
Con le difficoltà economiche dovute alla quarantena, non sorprende che in molti abbiano cominciato a ripensare il proprio lavoro o le proprie abitudini in maniera più “ecologica”, l’obiettivo dell’indagine era infatti valutare l’impatto del Covid-19 e il grado di fiducia sulla possibilità di ripresa data dallo sviluppo sostenibile. Il risultato è stato sorprendente.
Secondo l’indagine, infatti, le competenze “green” si confermano abilità con un alto grado occupazionale, non solo per settori specifici, ma adesso anche per una serie di professioni dove prima non erano indispensabili come il cuoco, gli impianti di accoglienza turistica, addetti alla sorveglianza, falegnami o estetisti. Insomma sembra che una svolta sia alle porte, ora bene o male tutte le professioni cercano di bilanciare il lavoro con un minor impatto ambientale o energetico, anche per una questione economica.
Secondo l’indagine poi i cosiddetti “Green Jobs” cresceranno nel prossimo anno di quasi l’8% per arrivare al 26% nei prossimi 5 anni. Il restauro e il recupero di beni o immobili sono percepiti ora come temi che avranno molti possibili sbocchi professionali nel prossimo futuro
Un’impronta verde che ha lasciato il segno e che sta venendo sempre più supportata anche dai governi, segno che ormai un futuro diverso non è solo un’utopia, ma una reale possibilità.
“Realizzato nell’ambito del programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”.