Il GSE pubblica due nuovi studi sull’eolico e l’energia rinnovabile
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), la società per azioni italiana interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze alla quale sono attribuiti numerosi incarichi di natura pubblicistica nel settore energetico, ha pubblicato due nuovi interessanti studi sull’eolico italiano e sull’analisi del valore medio riconosciuto dal mercato elettrico spot all’energia da fonti rinnovabili.
Il primo studio si propone di fare il punto sull’energia eolica in Italia, con particolare riferimento agli impianti incentivati. Viene tracciata l’evoluzione degli impianti incentivati, evidenziando la rilevante crescita di impianti di piccola taglia negli ultimi 3 anni nonostante permanga una netta prevalenza di grandi impianti principalmente incentivati ex-CV (la precedente forma di incentivi dei Certificati Verdi). Lo studio approfondisce alcuni aspetti tecnico-economici, in particolare:
la producibilità, ossia la convenienza che quel particolare impianto venga prodotto – in cui si evidenziano le buone performance dei grandi impianti, mentre il mini eolico mostra producibilità molto variabile ma in media moderata, sia pure in miglioramento;
i costi di investimento – in larga parte dovuti agli aerogeneratori, risultano sensibilmente decrescenti all’aumentare della taglia di impianto. Tale aspetto si riflette sul costo di generazione, dove la minor producibilità dei piccoli impianti accentua ulteriormente le differenze tra le taglie.
Lo studio passa in rassegna gli esiti dell’incentivazione ai sensi del DM 6/7/2012 d del DM 23/6/2016, che hanno visto nell’eolico la fonte maggiormente incentivata con elevate richieste sia in accesso diretto sia ad a aste e registri, per poi focalizzare l’attenzione sulle prospettive di breve-medio termine dell’eolico, considerando solo le politiche in essere. Sono stati altresì analizzati altri aspetti quali l’attuale valore dell’energia eolica sul mercato elettrico e le ricadute ambientali e occupazionali dello sviluppo osservato dell’eolico.
Il secondo studio approfondisce l’impatto che la crescente penetrazione delle rinnovabili ha avuto sulla valorizzazione dell’energia collocata sulla borsa elettrica da fonti rinnovabili. Emerge che l’energia da fonte solare ed eolica collocata sul mercato spot è valorizzata mediamente al di sotto del PUN (il Prezzo Unico Nazionale, cioè il prezzo di riferimento dell’energia elettrica acquistata in borsa) mentre l’energia da fonte idroelettrica e geotermica rimane abbastanza in linea con i prezzi medi di mercato.
Sebbene ad oggi le oscillazioni di prezzo del mercato elettrico siano in gran parte mitigate dai meccanismi di incentivazione vigenti, l’orientamento delle politiche energetiche comunitarie volte a incoraggiare una progressiva integrazione delle rinnovabili nel mercato, la futura scadenza dei sistemi di incentivazione e lo sviluppo di nuovi impianti rinnovabili in market parity (termine con il quale si indica la produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica in assenza di incentivi, realizzata per mezzo di centrali fotovoltaiche multimegawatt) rende queste analisi sempre più attuali. I prezzi del mercato elettrico nel 2016 hanno raggiunto i nuovi minimi storici.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”