La tutela dei consumatori nei rapporti bancari
Per ciò che riguarda i rapporti che si instaurano tra consumatori e banche ci sono una serie di norme dettate dalla Banca d’Italia in tal senso, e la regola fondamentale che emerge è quella della trasparenza.
Le banche per garantire la trasparenza nei rapporti devono fornire al cliente/consumatore un’informazione corretta e comprensibile sui prodotti bancari e finanziari mettendo così in grado il consumatore di compiere scelte ponderate e consapevoli.
La disciplina di trasparenza della Banca d’Italia riguarda le informazioni sui prodotti come conti correnti, mutui, prestiti, leasing, attivazione di carte di credito o bancomat etc, mentre sono escluse da tale normativa le attività di investimento come obbligazioni e pronti contro termine la cui disciplina d’attuazione è emanata dalla Consob.
Un altro mezzo a disposizione degli istituti di credito per garantire la trasparenza è la semplificazione della documentazione, con contenuti ridotti e un linguaggio chiaro e semplice.
Le norme sulla trasparenza sono rivolte a:
- Banche;
- Intermediari finanziari;
- Confidi;
- Poste italiane o bancoposta;
- Mediatori di credito e cambiavalute.
Le norme sono volte a tutela del consumatore, ove consumatore è da intendersi come persona fisica, persona fisica che esercita un’attività professionale, l’artigiano, gli enti no profit ed imprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro.
I prodotti su cui insiste maggiormente la normativa sono il conto corrente e il mutuo. La banca dovrà fornire, prima della stipula del contratto, tutti i documenti necessari che riportano in modo chiaro i costi, le spese e gli interessi. Il contratto dovrà avere un contenuto minimo e riportare: il tasso di interesse, le spese a carico del consumatore, le altre clausole e la capitalizzazione degli interessi.
La trasparenza riguarda anche le comunicazioni successive al cliente (ad esempio tramite estratto conto).
Per ciò che riguarda la risoluzione delle controversie ci si potrà rivolgere all’autorità giudiziaria in primis, anche se è più consigliabile la risoluzione stragiudiziale delle controversie e quindi rivolgersi ad organismi conciliativi o arbitrali e, per assistenza, alle associazioni dei consumatori.