Lotteria degli scontrini: i piani per salvarlo dal fallimento
Non è un segreto che la lotteria degli scontrini, voluta fortemente dal governo Conte e spinta dal suo movimento sia stato un mezzo flop. Fra la difficoltà di adeguamento di molti esercizi commerciali in tutte le regioni, con numerosi negozianti che non hanno adeguato i registratori di cassa, per carenza di tecnologia o connessione o per le difficoltà nell’affrontare le spese di aggiornamento software (e anche, va detto, poca propensione da parte dei commercianti di partecipare, visto che ha aderito solo il 27% degli esercenti) e la bassa probabilità di vincita (1 su 53 milioni), la fantomatica misura per incentivare l’emissione di scontrini non ha funzionato. Situazione paradossale, dato che mentre il cashback (più seguito e dai risultati certi per il consumatore) non è stato rifinanziato, a fronte di questo fallimento il governo ha deciso di rifinanziare la lotteria degli scontrini.
Secondo il governo infatti la lotteria degli scontrini va’ mantenuta ma modificata: sul tavolo sono presenti due modifiche che (sempre secondo i promotori della manovra) dovrebbe aumentare l’efficacia e l’appeal della lotteria degli scontrini. La prima modifica punterebbe verso l’automatizzazione della partecipazione alla lotteria, grazie alla possibilità di autorizzare attraverso l’App IO (già efficace per il cashback) la trasmissione alla Lotteria degli scontrini di tutti i pagamenti compiuti con una determinata carta di debito/credito e la seconda modifica punterebbe ad autorizzare anche vincite con estrazioni istantanee, anche di minore importo. In pratica punterebbero su una vincita di importo più basso, ma istantanea (tramite app).
Data la scarsa adesione iniziale e le difficoltà di molti esercenti, rimaniamo scettici sul fatto che questi cambiamenti possano davvero migliorare la lotteria degli scontrini. Serve qualcosa di decisamente più concreto per ridurre l’evasione e favorire sia i consumatori che gli esercenti.