Newsletter_12 del 28.06.2017
28 Giugno 2017
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L’EFSA CONFERMA I LIVELLI DI SICUREZZA DI NITRITI E NITRATI AGGIUNTI COME ADDITIVI NEGLI ALIMENTI
Gli attuali livelli di sicurezza per nitriti e nitrati aggiunti come additivi agli alimenti rientrano nei livelli di sicurezza per tutte le fasce della popolazione, fatta eccezione per un lieve superamento nei bambini la cui dieta sia basata su un’elevata quantità di alimenti contenenti tali additivi. Tuttavia, se si considerano tutte le fonti alimentari di nitriti e nitrati, i livelli di sicurezza (DGA) potrebbero essere superati per tutte le fasce d’età.
Queste sono le conclusioni pubblicate recentemente dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che ha compiuto una valutazione dei rischi di esposizione dei consumatori europei ai nitriti e nitrati comunemente utilizzati come additivi in prodotti come i salumi e presenti anche in alcune verdure.
I sali di sodio e potassio di nitriti e nitrati (da E249 a E252) sono autorizzati nell’UE come additivi alimentari. Vengono addizionati a prodotti a base di carne, pesce e formaggio per ostacolare la crescita microbica, in particolare per proteggere dal botulino, ma anche per mantenere il colore rosso della carne e migliorarne il gusto.
Il nitrato è anche naturalmente presente ad alte concentrazioni in alcune verdure e può entrare nella catena alimentare come contaminante ambientale, soprattutto nell’acqua.
Il nitrito è inoltre collegato alla formazione di un gruppo di composti noti come nitrosammine, alcuni dei quali provocano il cancro. Tuttavia gli esperti dell’EFSA hanno concluso che, quando i nitriti vengono assunti ai livelli approvati, il loro contributo all’esposizione complessiva alle nitrosammine non desta grosse preoccupazione per la salute.
L’attuale dose giornaliera ammissibile (DGA) per i nitrati è di 3,7 mg/Kg di peso corporeo al giorno (mg/kg pc/die), mentre per i nitriti la precedente soglia di 0,06 mg/kg di pc/die è stata portata a 0,07 mg.
Per concludere, i nitriti e nitrati aggiunti agli alimenti (ai livelli consentiti) sono sicuri per i consumatori europei. Tuttavia permangono ancora lacune nelle conoscenze, che andranno integrate da ricerche future. Dati più precisi sull’esposizione a nitriti/nitrati da fonti alimentari diverse dagli additivi (compresi i contaminanti nelle verdure) contribuirebbero a inquadrare meglio la questione e ad affinare le future valutazioni del rischio.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”