Newsletter_13 del 21.06.2017
21 Giugno 2017
in | Azione 4 | Progetto 2017
Inviata a 7497 contatti
RISCHIO DI SOVRADOSAGGIO PER L’ASSUNZIONE DI FARMACI “DOPPIONI”: SONO GLI ANZIANI I PIÙ COLPITI
La pastiglia per la pressione. La capsula per la prostata. La compressa per il colesterolo. La bustina per l’artrosi. La pillola per il diabete. Dopo i 65 anni, i medicinali si mangiano come caramelle e il rischio di sovradosaggio, dovuto all’assunzione di “doppioni” con principi attivi simili, è purtroppo dietro l’angolo. In Italia riguarda ben 150.000 pazienti con più di 75 anni. A lanciare l’allerta sono gli esperti della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe), che a partire dal 1 luglio risponderanno al numero verde 800.894.140 per fornire informazioni e assistenza su farmaci e terapie.
Sono più di un milione i pazienti over-65 in Italia a cui sono prescritti 10 o più farmaci. Un paziente con età compresa tra i 65 e i 74 anni consuma ogni giorno in media 2,8 dosi unitarie di medicinali, che diventano 4,1 superati i 74 anni; tra i 75 e gli 84, il 55% dei pazienti è trattato con 5-9 farmaci e il 14% con 10 o più farmaci.
Occhio alle interazioni:
Il numero delle interazioni tra farmaci cresce con una progressione matematica. L’assunzione di tre medicine porta la probabilità di interazioni a tre, ma già con sei farmaci le interazioni possibili salgono fino a 15, e con dieci farmaci addirittura a 45. I rischi non sono trascurabili: un over-65 su dieci è ricoverato a causa di effetti collaterali e complicanze dovute ad un errato utilizzo di farmaci o a trattamenti medici non corretti. Tra i primi 30 farmaci più prescritti, ben 19 interessano l’apparato cardiovascolare (ace-inibitori, sartani, statine, calcio antagonisti e beta-bloccanti).
«Siamo di fronte a un’emergenza molto seria», afferma Alessandro Boccanelli, presidente SICGe. «In Italia, gli ultrasessantacinquenni sono oltre il 21% della popolazione totale, e sono destinati a superare il 33% entro 20 anni». La causa della duplicazione terapeutica, con casi frequenti di assunzione di farmaci della stessa classe, va ricercata nei «problemi di comunicazione tra medico e paziente e tra più medici che seguono lo stesso paziente». Del resto, quante volte capita di andare ad una visita e di scordarsi di elencare correttamente tutti i farmaci assunti prima che ne venga prescritto un nuovo.
ANTISTAMINICI E CORTICOSTEROIDI: COME FUNZIONANO ED EFFETTI COLLATERALI
Nella prevenzione e nel trattamento delle malattie allergiche vengono utilizzati numerosi farmaci, come gli antistaminici e i corticosteroidi. Farmaci efficaci che però possono essere gravati da possibili effetti collaterali.
-Istamina e antistaminici: che cosa sono?
Gli antistaminici sono farmaci impiegati nel trattamento dei sintomi delle allergie in grado di antagonizzare gli effetti dei recettori dell’istamina (H1, H2, H3), la sostanza rilasciata dalle cellule del sistema immunitario quando l’organismo entra in contatto con l’allergene nei confronti del quale è sensibile, responsabile di prurito, congestione, ipersecrezione delle mucose (lacrimazione degli occhi e rinorrea) e talvolta reazioni cutanee.
A livello sistemico l’istamina può avere effetti anafilattici.
-Come funzionano gli antistaminici e come si assumono
Gli antistaminici possono essere utilizzati sotto forma di spray nasali, colliri, capsule, compresse e creme. Agiscono impedendo l’azione dell’istamina nel caso delle riniti allergiche di forma lieve, allergie agli acari della polvere e allergie alimentari e il loro impiego è ottimale quando avviene prima dell’esposizione agli allergeni riuscendo a controllare il prurito, la rinorrea, la congestione nasale, gli starnuti e l’orticaria.
In fase ritardata la terapia antistaminica risulta essere meno efficace e, in tal caso, i sintomi sono generalmente ben controllati dall’uso dei corticosteroidi.
In genere gli antistaminici cominciano a fare effetto circa 15-30 minuti dopo l’assunzione. Quelli anti-H1 per via orale hanno un effetto inibitorio che solitamente va dai 2 ai 7 giorni. Le soluzioni spray per via nasale sembrano non possedere effetti inibitori come gli antistaminici anti-H2.
-Gli effetti collaterali degli antistaminici
Gli antistaminici cosiddetti “di prima generazione”, in uso fino agli anni 80 e oggi impiegati principalmente in ambito ospedaliero, avevano effetti collaterali di tipo sistemico. I principali effetti avversi riportati sono: sonnolenza, ridotto stato di allerta e di attenzione, aumento dell’appetito, insonnia, nervosismo, ansietà, ritenzione urinaria, costipazione.
Gli antistaminici di seconda generazione sono invece meno attivi sul sistema nervoso centrale e quasi privi di effetti collaterali ma il loro uso è stato associato a un aumento del rischio di aritmie cardiache.
-Che cosa sono i corticosteroidi
I corticosteroidi sono farmaci largamente utilizzati e rappresentano un trattamento ad azione antinfiammatoria simile ai cortisonici efficace per il controllo dell’asma persistente e nella maggior parte dei casi di rinite allergica. Il trattamento avviene generalmente per via sistemica (solitamente per via orale) e richiede una attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio in relazione agli effetti indesiderati.
-Gli effetti collaterali dei corticosteroidi
Gli effetti indesiderati più frequenti legati all’impiego cronico sistemico dei corticosteroidi (per esempio in patologie quali l’artrite reumatoide) sono:
Osteoporosi
Aumentata suscettibilità alle infezioni
Ritenzione idrosalina
Cataratta
Glaucoma
Atrofia della cute
Iperglicemia
Antistaminici e corticosteroidi, sì ma con cautela
Antistaminici e corticosteroidi rappresentano trattamenti efficaci che devono però essere sempre eseguiti con attenzione attenendosi scupolosamente alle modalità e ai dosaggi indicati dal medico per ottimizzarne l’effetto riducendo al minimo gli effetti collaterali.
L’autoprescrizione di qualsiasi farmaco, anche di un farmaco antiallergico e soprattutto dei Corticosteroidi, può causare gravi problemi di effetti indesiderati e deve essere evitata.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”