Newsletter_14 del 21.07.2017

21 Luglio 2017
in | Azione 5 | Progetto 2017
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Sicurezza dei prodotti fitosanitari
Il termine prodotti fitosanitari, anche chiamati antiparassitari, fitofarmaci o all’inglese pesticidi, definisce una categoria di sostanze a composizione chimica diversa. Tali composti inorganici, organici naturali e di sintesi, sono formulati commercialmente per combattere, prevenire e/o curare, attraverso diversi meccanismi di azione, che dipendono dalle caratteristiche delle molecole chimiche impiegate e dal bersaglio che si vuole raggiungere, le infezioni causate ai vegetali da organismi nocivi quali funghi o crittogame, batteri, insetti, acari, nematodi, virus, micoplasmi, molluschi, roditori, licheni, microalghe patogene, ecc. nonché a contrastare o eliminare specie vegetali indesiderate, cosiddette piante infestanti.
L’uso più esteso di questi mezzi tecnici di protezione avviene sia in pieno campo, sia nella conservazione dei prodotti vegetali (frigoconservazione, ecc.) che, come fisiofarmaci, per influire sui processi vitali dei vegetali (fitoregolatori o biostimolanti) senza, peraltro, fungere da fertilizzanti.
Prodotti fitosanitari, classificazione in base agli effetti:
• Anticrittogamici o Fungicidi
• Battericidi
• Insetticidi
• Acaricidi
• Nematocidi
• Limacidi
• Rodenticidi
• Diserbanti
• Fumiganti
• Fitoregolatori o Biostimolanti
• Ausiliari
I preparati commerciali, o formulati, sono quei prodotti destinati all’utilizzatore finale contenenti miscele o soluzioni composte da una o più sostanze attive, e da alcuni coformulanti che ne migliorano le caratteristiche di solubilità, adesività, persistenza, ecc.. La sostanza attiva, o principio attivo, è quella molecola chimica, o microrganismo antagonista (compresi i virus), avente un’azione generale o specifica sugli organismi nocivi o sulle piante infestanti.
Molti problemi di salute degli agricoltori, nonché la qualità dell’ambiente, legati all’esposizione ai fitosanitari, possono essere prevenuti attraverso l’adozione di comportamenti corretti nella manipolazione delle sostanze e delle relative confezioni, nell’uso di dispositivi di protezione individuali o di macchine adeguatamente predisposte (es. trattori cabinati). L’efficacia di questi rimedi dipende dalle decisioni autonome dei lavoratori e questo processo decisionale è influenzato da vari fattori quali:
• la percezione del rischio;
• la consapevolezza di appartenere a un gruppo a rischio e della gravità di eventuali danni;
• la convinzione che la prevenzione sia efficace nel ridurre il rischio e che le azioni preventive siano praticabili.
La normativa attuale prevede, infatti, il possesso del “patentino” per l’acquisto e l’uso dei prodotti fitosanitari, autorizzazione questa da rinnovare ogni cinque anni.
La sicurezza del veicolo e i pezzi di ricambio contraffatti
Mopar, il brand di riferimento per i servizi, il customer care, i ricambi originali e gli accessori per i marchi di FCA nel mondo, ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul grave problema della contraffazione nel settore dei ricambi auto. Ricordando che la sicurezza del veicolo e dei suoi occupanti è influenzata anche dalla qualità e dall’affidabilità dei ricambi utilizzati per la manutenzione ordinaria o straordinaria della vettura stessa, Mopar sottolinea come siano solo i ricambi originali o equivalenti a garantire la massima sicurezza e affidabilità. Negli ultimi anni si sta assistendo purtroppo – si legge nella nota dell’Azienda – a una rapida crescita del mercato di prodotti rischiosi per l’integrità dei veicoli e per la sicurezza di chi è a bordo, ovvero dei ricambi contraffatti. Ad alimentare questo fenomeno contribuiscono, da una parte, l’illusione dei clienti di acquistare prodotti di qualità spendendo meno e, dall’altra, gli ampi margini di guadagno per chi li produce o li monta senza regole. I ricambi più contraffatti sono, specifica Mopar, testine dello sterzo, frizioni, pistoni, cuscinetti motore e pompe acqua, pastiglie e dischi freno, candele e candelette, sistemi di iniezione, filtri e spazzole tergicristallo, tendi-cinghia e punterie idrauliche, fanali, fari e proiettori fendinebbia. La contraffazione dei pezzi di ricambio può essere totale (il prodotto falso utilizza lo stesso marchio e visivamente è simile al prodotto imitato), può sfruttare illegalmente i diritti di proprietà intellettuale e in particolare i diritti di marchio, può sfruttare certificazioni di qualità e/o omologazioni europee senza che siano state realmente ottenute e, infine, può dissimulare la qualità dichiarando caratteristiche non veritiere. Il rischio, ricorda Mopar, è grande in quanto i danni derivanti dalla commercializzazione e utilizzo dei ricambi contraffatti sono numerosi. Ad esempio per la salute e la sicurezza di chi è bordo o si trova sulla traiettoria del veicolo. I ricambi contraffatti possono essere all’origine di incidenti stradali in quanto non sempre sicuri perché prodotti con materiali scadenti. Per esempio, una pastiglia freni contraffatta potrebbe determinare uno spazio di arresto maggiore di un prodotto realizzato secondo gli standard di sicurezza.
Ne risente poi l’integrità del veicolo, in quanto la bassa qualità di un ricambio può danneggiare altre componenti della vettura (un filtro olio contraffatto potrebbe generare criticità all’impianto di lubrificazione fino ad arrivare alla rottura del motore) e si rischia anche il mancato ottenimento certificato revisione. Infine i ricambi contraffatti provocano danni all’ambiente, in quanto i materiali utilizzati per la costruzione dei pezzi di ricambio contraffatti non solo non rispettano le normative in materia di sicurezza, ma non rispettano neppure quelle in materia di tutela ambientale. Mopar ribadisce che è difficile riuscire a distinguere tra un ricambio contraffatto e uno originale o equivalente, persino per gli addetti ai lavori. Un elemento che può mettere in allerta è un prezzo sensibilmente inferiore alla media del mercato.
In ogni caso, affidarsi ad operatori professionali e riconosciuti è il modo più corretto per ottenere la garanzia sulla qualità dei prodotti acquistati.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”