Newsletter_16 del 23.07.2017

23 Luglio 2017
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Dolore muscolo scheletrico cronico: una vera e propria patologia
Caldo, umidità, sbalzi di temperatura, aria condizionata senza limiti e dintorni. Con l’estate che è entrata nel vivo, anche se non solo per i fattori stagionali, i “doloretti” continuano a essere presenti. Anche perché sempre più spesso rappresentano delle patologie troppe volte sottovalutate. È il caso del dolore muscolo scheletrico cronico che colpisce quasi un quarto degli italiani, soprattutto gli anziani, il gentil sesso e le persone che hanno un reddito medio basso.
L’identikit è stato delineato qualche giorno fa dalla nuova “Società Italiana per la gestione unificata ed interdisciplinare del dolore muscolo-scheletrico e dell’Algodistrofia” che punta l’attenzione sulla condizione dei milioni di persone che convivono con quello che finora è stato considerato come il sintomo di una malattia, ma che invece è esso stesso una patologia. Da diagnosticare e da trattare con percorsi terapeutici ad hoc per garantire la normale ripresa della attività lavorative e sociali. Obiettivo di Guida, come ha sottolineato la presidente, la reumatologa Ombretta Di Munno «colmare una lacuna importante nel panorama della scienza italiana con l’aspirazione di creare una alleanza culturale e scientifica fra gli specialisti ortopedici, fisiatri e reumatologi. Per dare concretezza alle indicazioni della Legge 38/2010 con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti e di razionalizzare la spesa sanitaria, attraverso il principio dell’appropriatezza».
Il dolore cronico si manifesta nella parte superiore e inferiore della schiena, nel capo, nel collo e nelle articolazioni, principalmente il ginocchio. Fra le cause più comuni: artrosi e artriti (nel 42% dei casi), lombalgie, i dolori delle spalle e del collo, i disturbi del disco intervertebrale, le fratture, le cefalee, le sindromi da dolore delle fasce muscolari.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”