Newsletter_18 del 21.08.2017
21 Agosto 2017
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Quando l’etichetta “nichel free” mente
La scritta “nichel free” apposta sui monili in vendita non è una garanzia per chi è allergico.
La rivista svizzera K-tipp ha infatti condotto un’analisi di laboratorio su alcuni gioielli in commercio etichettati con questa rassicurante dicitura, scoprendo che alcuni campioni contengono non solo il nichel ma anche piombo e cadmio.
Sotto la lente sono finiti 28 articoli acquistati sia dai distributori all’ingrosso che nelle catene di vendita al dettaglio. Di questi, 22 sono risultati “puliti”, mentre in 6 è stata rilevata la presenza del pericoloso materiale, nonostante l’etichetta riportasse “nichel free”. Un vero inganno per i consumatori, la cui salute viene così messa a rischio.
Più di un quarto degli europei ha un’allergia cutanea per almeno una sostanza, e il nichel è la causa più comune di allergie: per il British Journal of Dermatology, i ricercatori hanno intervistato circa 12.500 persone in tutta Europa. Il risultato peggiore lo ha dato proprio il nichel, dato che ben il 14,5 per cento degli intervistati era allergico ad esso. E le donne sono le più colpite degli uomini.
L’allergia al nichel è causa di fastidiosi pruriti, arrossamenti e gonfiori.
Per proteggere la pelle dalle irritazioni il consiglio è quello di utilizzare gioielli anallergici, come quelli fatti in pura plastica medica o in puro titanio medicale. Oppure scegliere l’oro puro e l’argento, dato che sono rari i casi in cui l’allergia si manifesta anche indossando gioielli fatti con questi materiali (e comunque la causa principale è sempre il contenuto di nichel presente nei bijoux: ad esempio, l’oro 585 è costituito dal 58,5 % di oro. Il resto è fatto di metalli meno nobili).
Il nichel però non lo troviamo solo nei gioielli e in alcuni oggetti di uso comune, ma anche in certi alimenti: alcuni legumi, alcuni tipi di frutta secca, gli spinaci e i pomodori contengono tracce di nichel più o meno significative.
Sicurezza dei gioielli
Non solo l’abbigliamento tessile, ma anche la manifattura di gioielli ha un certo impatto sull’ambiente e sulla nostra salute che non sono assolutamente da sottovalutare.
Gli accessori infatti possono essere pericolosi per via del materiale con cui sono stati fabbricati. È meglio perciò scegliere i gioielli in oro o argento, perché i metalli proposti da alcune marche possono creare allergie e dermatiti poco piacevoli. I metalli nobili sono anallergici, sicuri e riciclabili interamente all’infinito. Per questo le scelte più ecologiche nella gioielleria sono le pietre naturali e i metalli nobili. Sono i cosiddetti gioielli naturali perché privi di coloranti e sostanze tossiche. Oltre a questo dureranno nel tempo diventando ricordi di famiglia per le future generazioni.
Come nella produzione di vestiti così anche nella produzione di gioielli le pratiche aziendali responsabili, le condizioni di lavoro e la riduzione al minimo dell’impatto ambientale sul pianeta sono importanti. L’Unione Europea impone delle regole per limitare l’inquinamento e incentiva la riduzione di consumo dell’acqua ed energia. Le aziende che esternalizzano una parte della filiera nei paesi asiatici sono più sospette di quelle europee.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”