Newsletter_19 del 07.09.2017
7 Settembre 2017
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ASSICURAZIONI CONTRO LE CATASTROFI NATURALI IN CALO RISPETTO AL 2016
L’Ania, associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ha fornito alcuni dati che riguardano l’assicurazione casa e in particolare le coperture contro le catastrofi naturali, troppo spesso trascurate nonostante l’Italia sia frequentemente vittima di terremoti, alluvioni e altre sciagure di questo tipo, come del resto è accaduto di recente.
Dalla rilevazione effettuata da Perils per Ania sulle esposizioni al rischio terremoto e alluvioni in Italia per il corrente anno 2017, per la parte che riguarda le abitazioni è risultato che l’esposizione complessiva del mercato assicurativo a tali rischi (per le partite fabbricato, contenuto e danni indiretti) sia stata di circa 100 miliardi, in calo di circa il 9% rispetto all’anno prima. Mentre per quanto riguarda le imprese, sia dell’industria che dell’artigianato, si è attestata a livelli che si aggirano intorno ai 600 miliardi, con un incremento del 18% nei confronti del 2016.
In generale, però, l’estensione di copertura alle catastrofi naturali in Italia continua ad essere molto contenuta: il 95% delle polizze, infatti, non presenta alcuna estensione, anche se rispetto a quanto si era rilevato nel 2009 (appena 35 mila abitazioni assicurate per le catastrofi) il numero è cresciuto fino a raggiungere nel 2016 le 400 mila polizze con copertura al rischio terremoto, al rischio alluvione o a entrambe le calamità, con una crescita più che decuplicata in soli sette anni.
Più volte, nel corso degli ultimi anni (o forse dovremmo dire degli ultimi decenni), si è discusso sull’ipotesi di rendere obbligatoria anche in Italia, sia pur con una certa gradualità, l’assicurazione contro le catastrofi naturali attraverso un’estensione delle garanzie previste dalle polizze incendio esistenti sul territorio nazionale. Fino ad oggi sistema di copertura dei danni catastrofali adottato nel nostro Paese ha fatto sì che fosse sostanzialmente il settore pubblico a coprire questo genere di danni, che in media ammontano ogni anno a circa tre miliardi di euro. Ma non è affatto scontato che in futuro lo Stato riesca a sobbarcarsi la spesa, quanto meno non completamente.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”