Newsletter_25 del 12.10.2017
12 Ottobre 2017
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SICUREZZA ALIMENTARE: MESSO A PUNTO UN NUOVO TEST PER INDIVIDUARE LA SALMONELLA
Un nuovo test è in grado di rilevare la presenza della Salmonella con almeno cinque giorni di anticipo rispetto ai metodi diagnostici tradizionali. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Veterinary Diagnostic Investigation dai ricercatori della Cornell University di Ithaca (Stati Uniti), coordinati da Belinda S. Thompson, che afferma: “Dato che il nuovo test impiega 24 ore, potrebbe consentire alle cliniche e agli ospedali veterinari di effettuare gli esami e di ottenere i risultati in poco tempo, facendo in modo di non esporre gli altri animali al rischio di contagio”.
Gli scienziati hanno adattato un test messo a punto per eseguire le analisi di sicurezza alimentare in modo automatizzato, per sviluppare un esame capace di diagnosticare la Salmonella su una gamma più vasta di campioni ambientali e clinici, inclusi tamponi, feci, latte e sangue. Inoltre, a differenza dei test diagnostici tradizionali, che necessitano di alcuni giorni per fornire un responso, il nuovo metodo fornisce la diagnosi in sole 24 ore. Gli esperti precisano che la possibilità di diagnosticare velocemente la malattia potrebbe consentire ai veterinari di mettere rapidamente in quarantena gli animali infetti, salvando il resto dell’allevamento e proteggendo gli umani che entrano in contatto con il bestiame.
L’infezione trasmessa dai batteri del genere Salmonella rientra tra le malattie di origine alimentare più diffuse al mondo. La patologia può infettare gli animali e le persone, anche se spesso gli umani la contraggono dopo essere entrati in contatto con gli animali domestici o con il bestiame. Gli studiosi americani spiegano che il nuovo test diagnostico è in grado di rilevare con maggior precisione almeno un tipo di Salmonella, chiamato Salmonella enterica Dublin, che attualmente risulta difficile da diagnosticare.
I ricercatori precisano che il batterio Salmonella Dublin è un sierotipo che predilige infettare i bovini. Gli animali che lo contraggono possono quindi diventare vettori permanenti o a lungo termine, mettendo a rischio gli altri membri dell’allevamento, soprattutto i vitelli, che sono particolarmente vulnerabili all’infezione. Il ceppo può infettare anche gli esseri umani che entrano in contatto con gli animali malati, che bevono latte crudo o consumano altri prodotti contaminati. Gli esperti precisano che nell’uomo l’infezione causata da Salmonella Dublin ha maggiori tassi di ospedalizzazione e di mortalità rispetto ad altri tipi di Salmonellosi. Di conseguenza, una diagnosi veloce potrebbe permettere non soltanto di salvaguardare il benessere degli animali, ma anche la salute umana.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”