Newsletter_29 del 14.12.2017
14 Dicembre 2017
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Via libera dall’Efsa per l’uso del conservante nisina nel formaggio non stagionato e nella carne trattata
Secondo l’Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) l’uso del conservante nisina (E 234) nel formaggio non stagionato e nei prodotti a base di carne trattata termicamente è sicuro. Allo stesso tempo, l’Agenzia ha aumentato l’assunzione giornaliera ammissibile da 0,13 mg a 1 mg. Attualmente la nisina è impiegata nei formaggini da spalmare e nei dolci di semolino. L’Agenzia ha raccomandato ai produttori di utilizzare la nisina nel formaggio non stagionato, ad un livello massimo di 12 mg per chilo e in prodotti a base di carne trattati termicamente ad un livello massimo di 25 mg / kg.
La Nisina è un conservante alimentare formato da 34 amminoacidi. Viene prodotta a partire dal Lactococcus lactis. Generalmente non viene mai realizzata in maniera artificiale, ma sempre partendo da substrati naturali del latte vaccino. Il conservante viene spesso aggiunto ai formaggi a causa del suo pH acido (3,5 – 6,00), ma lo si può trovare anche nella carne, nel pesce e in alcune salse come ketchup e maionese.
Per quanto riguarda la sicurezza del conservante, le ricerche a disposizione sono contraddittorie motivo per cui nella nostra guida agli additivi abbiamo indicato l’E234 come un additivo da evitare. E l’ultimo provvedimento dell’Efsa non fa chiarezza al riguardo:sebbene il gruppo di esperti scientifici ha notato che queste incertezze sull’attività della nisina residua e sul microbioma “non alterano le conclusioni sui termini di riferimento”, ha tuttavia raccomandato una valutazione separata di tali rischi.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”