Newsletter_4 del 29.04.2017
29 Aprile 2017
in | Azione 5 | Progetto 2017
Inviata a 4797 contatti
Come scegliere l’abbigliamento ecologico
Possiamo scegliere di svolgere una vita sana in pace con la natura iniziando dal nostro guardaroba. Lo stile di vita green ti farà anche risparmiare. Ecco alcuni consiglio ecologici per la scelta di vestiti e accessori:
• Non cadere nello shopping compulsivo. Pensa due volte prima di comprare. Acquista solo se una cosa ti piace davvero e sei sicuro di averne bisogno. Secondo la ricerca di Waste & Resource Action Program, almeno il 30% degli abiti presenti in un guardaroba non viene mai utilizzato. Ricordati che servono 1700 litri di acqua per produrre una maglietta e ben 10,5 milioni di tonnellate di capi di abbigliamento finiscono ogni anno nelle discariche statunitensi.
• Non andare a fare lo shopping solo per passare del tempo o quando sei triste o arrabbiato e vuoi sentirti meglio. Una ricerca americana, condotta da un team di psicologi e pubblicata sulla rivista Psychological Science, ha dimostrato che in chi è un po’ giù di morale la predisposizione a spendere triplica.
• Il riciclo va di moda. Su internet e trovi tantissime idee creative con le guide su come modificare i vecchi vestiti per riutilizzarli in un’altra maniera. E se sei sicuro di non averne più bisogno regala oppure inseriscili negli appositi cassonetti gialli.
• Leggi le etichette. Se possibile, scegli i vestiti prodotti in Europa, così eviterai le sostanze nocive e sarai più sicuro che siano stati prodotti senza lo sfruttamento di mano d’opera a basso costo. Cerca la qualità, che non necessariamente si trova in un prodotto costoso.
• Scegli i gioielli in metalli nobili come l’oro e l’argento che sono riciclabili all’infinito e non si rovinano al contrario dell’acciaio o altri metalli non preziosi. Evita la bigiotteria a basso prezzo prodotta in Asia che ti durerà per pochissimo tempo.
Rapex: il sistema per allertare tempestivamente i consumatori sui prodotti pericolosi circolanti
Il “RAPEX” (Rapid Alert System for non-food consumer products) è un sistema di allerta rapido all’interno della UE sui prodotti di consumo pericolosi (con l’eccezione dei cibi, dei farmaci e dei dispositivi medici che sono oggetto di altri meccanismi). Esso facilita il tempestivo scambio di informazioni tra gli Stati Membri e la Commissione Europea sulle misure prese per prevenire o limitare la commercializzazione o l’uso di prodotti che pongono seri rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. Il RAPEX riporta sia le misure prese dalle autorità nazionali, sia quelle adottate volontariamente dai produttori e dai distributori. Quando si accerta la pericolosità di un prodotto (ad es. un giocattolo, un articolo di puericoltura o, un elettrodomestico), l’ Autorità nazionale competente prende gli opportuni provvedimenti per eliminare il pericolo. A titolo esemplificativo può ritirare il prodotto dal mercato, richiamarlo se è già arrivato ai consumatori o lanciare un avvertimento.
Il Punto di contatto nazionale segnala, quindi, il prodotto alla Commissione europea (Direzione generale salute e tutela dei consumatori) informandola dei rischi che presenta e dei provvedimenti adottati dall’ Autorità dello Stato membro in cui si è verificato l’evento per prevenire rischi e incidenti.
La Commissione europea diffonde le informazioni ricevute ai punti di contatto nazionali degli altri Stati membri e pubblica su Internet riepiloghi settimanali dei prodotti segnalati pericolosi e dei provvedimenti adottati per eliminare i rischi. I punti di contatto nazionali si assicurano in tutti gli Stati membri che le autorità competenti controllino se il prodotto pericoloso notificato è presente sul territorio nazionale.
Se così è, le autorità intervengono per eliminare i rischi disponendo che il prodotto sia ritirato dal commercio o richiamato se è già arrivato ai consumatori oppure lanciando avvertimenti.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”