Nuovo digitale terrestre: bonus Tv cumulabili
I bonus sulla televisione sono stati dibattuti e chiacchierati, dato che vanno a braccetto con uno svecchiamento degli apparecchi televisivi da un lato e l’adeguamento della rete (e dei canali) dall’altro. Slittata la data del passaggio al nuovo standard di trasmissione del digitale terrestre (da Giugno ’22 a Gennaio ’23)ci sarà più tempo, infatti, per sfruttare l’incentivo per acquistare un nuovo apparecchio o un decoder. Sono due i bonus per il televisore, uno da 100 e uno da 50 euro, cumulabili, ma ognuno ha i propri pre-requisiti.
Il nuovo bonus tv fino a 100 euro e senza Isee è ormai consolidato: il decreto attuativo rende operativo l’incentivo per l’acquisto di televisori compatibili con i nuovi standard tecnologici di trasmissione del digitale terrestre Dvb-t2/HevcMain 10. Rispetto al “vecchio” bonus di 50 euro il beneficio non sarà più legato alla situazione reddituale del richiedente. Per ottenere il bonus tv bisognerà possedere questi tre requisiti:
- avere la residenza in Italia;
- rottamare un vecchio televisore;
- aver pagato il canone di abbonamento al servizio di radiodiffusione.
Lo slittamento permetterà comunque di avere più tempo per cambiare televisore o acquistare un decoder sfruttando l’incentivo dei due bonus tv esistenti.
Il bonus tv da 50 euro, invece, è ancora attivo per acquistare tv o decoder che supportino il nuovo standard di trasmissione. L’incentivo viene erogato direttamente sotto forma di sconto praticato dal venditore sul prezzo del prodotto acquistato. Per ottenerlo basta presentarsi in negozio con la domanda. Il modulo è disponibile sul sito del Mise: i requisiti sono di essere residenti in Italia e di appartenere a un nucleo familiare di fascia Isee che non superi i 20mila euro, e che altri componenti dello stesso nucleo non abbiano già fruito del bonus.
Ottima la scelta di venire incontro ai consumatori per il cambio di apparecchio, non dimentichiamoci però, che essendo rifiuti RAAE, andranno smaltiti correttamente all’isola ecologica. Il rischio, concreto, è che molti comuni non siano attrezzati per la mole di apparecchi vetusti che arriveranno, unita poi all’incoscienza di alcuni che potrebbero abbandonarlo sulle strade, lungo le tangenziali o in zone disabitate, con grandissimo danno per l’ambiente.