Proroga per gli sfratti dovuti a morosità

Il tema degli sfratti è molto sentito dai cittadini, specialmente quando dovuto alle complicanze della pandemia. L’ultima sentenza della corte costituzionale a riguardo ha sancito, prima di tutto, la legittimità delle proroghe (dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 e poi dal 1° luglio al 31 dicembre 2021) della sospensione dell’esecuzione di alcuni provvedimenti di rilascio di immobili. Ha poi decretato una proroga al blocco degli sfratti, ma non oltre il 31 dicembre 2021. È inoltre specificato che non ci sarà un’altra proroga, quindi “senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale e i doveri di solidarietà tra consociati”.
Questo vuol dire che sì, da un lato si riconosce il carattere emergenziale e di difficoltà, ma dall’altro che deve (e dovrà) essere una misura temporanea. Questo perché si riconosce che ovviamente una proroga non è una soluzione al problema, ma anzi rischia di peggiorare la situazione, dato che non sempre il cittadino moroso riesce a rientrare dai debiti o dalle spese (specialmente se ha perso il lavoro e non ne sta cercando un altro) e sono conti destinati a salire, danneggiando entrambe le parti, sia il cittadino che vive in affitto, sia l’affittuario che si vede negata un’entrata per la quale ha, spesso e volentieri, delle spese collegate.
C’è da sottolineare che resta ferma, osserva la sentenza, la possibilità per il legislatore, qualora lo richieda l’evolversi dell’emergenza pandemica, di “adottare misure diverse da quella della sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio (o di alcuni di essi) e idonee a realizzare un bilanciamento adeguato dei valori costituzionalmente rilevanti che vengono in gioco”. In pratica pur avendo escluso un’altra proroga, si contemplano altre possibilità per venire incontro ai cittadini.