Recensioni online, dalla Ue maggiore trasparenza per i consumatori

Il 90% dei consumatori legge le recensioni degli utenti sul Web prima di scegliere un prodotto da acquistare, pertanto il modo in cui i feedback vengono presentati può risultare decisivo. La Direttiva europea “Omnibus” 2019/2161, in via di recepimento in Italia, interviene per regolamentare il settore dell’eCommerce introducendo nuove regole atte a tutelare i consumatori. I nuovi provvedimenti si possono così sintetizzare:
recensioni ➝ le imprese devono segnalare agli utenti la presenza o meno di procedure volte a garantire la verifica della provenienza delle recensioni, dimostrando che queste siano associate a clienti reali e se siano state rilasciate in seguito a un premio o a un buono sconto; è inoltre vietato un uso totalmente discrezionale delle recensioni ricevute a discapito della correttezza (ad esempio la pubblicazione delle sole recensioni positive);
offerte a pagamento ➝ la piattaforma di e-commerce deve esplicitare i parametri che determinano la classificazione delle offerte e se vi sono “posizioni a pagamento”;
personalizzazione dei prezzi ➝ il prezzo delle offerte può essere personalizzato per determinati consumatori o specifiche categorie di utenti sulla base di processi decisionali automatizzati e di profilazione del comportamento, a patto che ciò sia debitamente indicato;
sconti ➝ ogni annuncio di sconto di un prodotto deve obbligatoriamente evidenziare il mutamento dei prezzi negli ultimi 30 giorni;
ulteriori garanzie a tutela del consumatore ➝ il consumatore deve poter ottenere il risarcimento dei danni e, se necessario, una riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, in modo proporzionato e risolutivo.
In attesa che l’Italia si adegui alla Direttiva, la Commissione europea lascia la libertà a ogni singolo paese di decidere sulle sanzioni, stabilendo come punto di partenza il 4% del fatturato annuo della società sanzionata. Ai fini dell’applicazione della sanzione, risulterà fondamentale il comportamento assunto dalla piattaforma, gli eventuali rimedi posti in essere e la recidività delle azioni.
Parola d’ordine per aziende e consumatori: trasparenza.