Rimborsi o voucher: a chi spetta la scelta?
Sono in molti gli italiani che si sono visti annullare viaggi, gite, partenze e vacanze a causa del Covid-19 e hanno iniziato il tortuoso percorso per vedersi almeno in parte restituiti i propri soldi. Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento.
Generalmente in questi casi fanno fede sia il codice civile che il codice del consumo, aiutati poi dalle specifiche del governo per questa emergenza. Nel caso dei viaggi (intesi come via aereo, nave o treno) i consumatori possono richiedere il rimborso entro 30 giorni dalla data prevista dalla partenza allegando la documentazione richiesta. La compagnia quindi provvederà ad emettere un Voucher a titolo di rimborso della stessa cifra utilizzabile entro 1 anno dall’emissione.
I voucher si sono riivelati una questione aspramente dibattuta, tanto da dover essere regolamentati dallUnione Europea, che decreta:
- I Voucher dovranno essere “volontari, affidabili e attraenti”, in linea con la prenotazione originale
- Essere difesi in caso di insolvenza della compagnia
Il dibattito nasce dal fatto che mentre il codice del turismo prevede la scelta da parte del consumatore (ovvero chi compra il biglietto decide se richiedere il voucher o il rimborso), il decreto Cura Italia inverte le parti, facendo sì che sia la compagnia a scegliere se rimborsare o offrire il voucher.
L’intento qui è molto chiaro, le compagnie in questo momento di crisi non possono permettersi di rimborsare tutti i consumatori e per non far fallire l’intero settore l’opzione dei voucher è sembrata la scelta più logica.
Le stesse regole in linea di massima si attuano anche per i pacchetti vacanze, rimborsabili con un voucher dello stesso valore, alle stesse condizioni, possibilmente nella stessa tratta/ location.
Diverso il discorso per tutti i viaggi prenotati per Agosto/Settembre o più avanti: finchè infatti vengono ritenuti possibili alla data della partenza non sarà possibile esercitare un eventuale diritto di recesso da parte del consumatore.
”Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”.