Sovraindebitamento: cause, tipologie, fattori di rischio
Quando si agisce in qualità di consumatori quasi sempre ci si trova in una condizione di inferiorità nei confronti dei soggetti più “forti” quali banche, compagnie assicurative o società finanziarie, dovuta al minor peso economico, al corrispettivo basso potere contrattuale e ad una scarsa informazione di base. Così capita spesso di finire in una lunga serie di negligenze e rischi mal calcolati, ritrovandosi indebitati e incapaci di onorare i propri obblighi nei confronti dei creditori che bussano insistentemente alla porta.
Laddove il debitore versa in una grave situazione debitoria in cui l’inadempimento si è già verificato e i creditori hanno intrapreso le azioni di recupero senza successo, vivendo in una condizione di perenne squilibrio fra i suoi averi e i debiti contratti, bloccato in un limbo dove il patrimonio liquidabile non è abbastanza per saldare le somme dovute, né tantomeno sufficiente a garantire il soddisfacimento dei più basilari bisogni, ci troviamo di fronte al fenomeno del sovraindebitamento. Tale problema è più attuale che mai: con la pandemia prima, il caro bollette e l’inflazione poi, è considerevolmente cresciuto il numero di chi ha visto la propria situazione debitoria aggravarsi, al punto che, allo stato attuale delle cose, sono 7 milioni le persone che in Italia si trovano in uno stato di sovraindebitamento e più di 1 famiglia su 4 è a rischio di povertà assoluta.
Le ragioni che inducono le persone a indebitarsi oltremodo e a finire nel vortice dell’insolvenza sono molteplici. Il dissesto finanziario, nella maggioranza dei casi, non è improvviso e non dipende da un evento negativo inatteso. Si configura un sovraindebitamento attivo, ad esempio, quando vengono compiute scelte non oculate nella gestione finanziaria personale o quando un soggetto ha vissuto per anni mantenendo un tenore di vita al di sopra delle proprie possibilità. Chi si sovraindebita manca della capacità di analisi, di autocontrollo e di pianificare le proprie spese. Molto spesso incidono situazioni patologiche, come le dipendenze (alcool, droghe e gioco d’azzardo). Il sovraindebitamento passivo ha invece origine da avvenimenti imprevisti (inflazione, aumento del costo della vita, innalzamento dei tassi d’interesse, perdita del lavoro o una malattia grave). Esiste anche un sovraindebitamento differito, ovvero una situazione debitoria che risulta momentaneamente contenuta e sotto controllo ma destinata a peggiorare in un secondo momento, specie fra famiglie con figli ultratrentenni che vivono ancora in casa (1/3 delle famiglie italiane) o fra nuclei la cui sopravvivenza è vincolata agli anziani conviventi.
Semplificando al massimo, finisce preda della morsa del sovraindebitamento chi tende a sostenere spese e consumi maggiori delle proprie entrate e chi, partendo da una situazione reddituale percepita come sicura, per ragioni non esclusivamente dipendenti dalla propria volontà si ritrova a non avere più la disponibilità necessaria per fronteggiare i debiti contratti. I fattori di rischio intrinsecamente legati al sovraindebitamento possono essere raggruppati in tre macrocategorie: ambientali/contingenti, socio-demografici e psicologico-culturali. Nel primo caso l’indebitamento eccessivo del consumatore dipenderà da momenti traumatici e/o congiunture sfavorevoli, sia della sfera privata (si pensi alle spese di un divorzio) sia in ambito macroeconomico (crisi economica o recessione). La seconda categoria fa riferimento ai soggetti che, più di altri, sono esposti a spese e consumi come i giovani (che hanno più progetti di vita da finanziare, e spesso minori risorse economiche), ma anche le persone con un livello di istruzione più basso (riconducibile a condizioni socioeconomiche già in partenza disagiate) e le famiglie, specie se monoreddito o se numerose. Fanno infine capo al terzo gruppo tutti i comportamenti disfunzionali per il consumatore, come l’eccessivo ricorso a finanziamenti, l’effettuare acquisti compulsivi, la ludopatia o qualsiasi altro atteggiamento deficitario in autocontrollo e nella “valutazione della gratificazione”.
Progetto SCEGLI CONSAPEVOLE, con contributo L.R. 4/17 – Anno 2023