Standby, ma quanto mi costi?
Un’innocua lucina rossa che resta accesa una notte intera o addirittura più giorni, uno spreco energetico silenzioso e “invisibile” che, vuoi per inconsapevolezza, vuoi per disattenzione, determina un peso economico non indifferente sulla bolletta di ogni consumatore. Ad ogni modo il costo dello standby è davvero rilevante, si stima un ammontare di 60 miliardi di euro l’anno nel mondo.
Come funziona lo standby? I dispositivi elettrici utilizzano corrente, quindi consumano, anche quando non sono in funzione, ossia quando restano in standby (pronti all’uso). Questa modalità d’attesa in cui un device non risulta completamente operativo è presente nella pressoché totalità degli elettrodomestici ed è segnalata da un puntino rosso o da un display acceso.
Dai dati del Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, emerge che nel 2020 il 56% della spesa energetica di una famiglia italiana è stata per uso domestico (riscaldamento, raffrescamento, acqua calda, uso cucina, illuminazione e funzionamento degli elettrodomestici), e su questa lo standby può determinare un aggravio nelle bollette pari al 7-9% del costo complessivo.
Tra gli apparecchi elettrici più diffusi nelle case degli italiani i più energivori in standby sono: il frigorifero (480 Wh al giorno), lo stereo (197 Wh al giorno), il computer con la stampante (175 Wh al giorno), il router Internet (108 Wh al giorno) e il televisore (94Wh al giorno).
Ma questi consumi inutili non gravano solamente sulle tasche degli utenti, infatti, l’energia sprecata rappresenta anche un danno ambientale considerando le emissioni di CO2 che si potrebbero invece evitare. In una società che si avvia verso un processo di transizione ecologica le abitudini di consumo delle persone devono necessariamente cambiare, utilizzare gli elettrodomestici in modo più consapevole vuol dire economizzare e preservare l’ambiente. Se il consumatore spegnesse totalmente i diversi dispositivi elettrici potrebbe arrivare a risparmiare oltre 15 euro al mese e circa 72 euro l’anno.
È proprio il caso di dire che durante le ferie estive andrebbe staccata la spina, letteralmente.
Fonte dati: il Salvagente