Veicoli elettrici contro inquinamento acustico ed emissioni di CO2: in Italia 9 milioni di auto green entro il 2025
In Italia ci saranno circa 35 milioni di veicoli in circolazione nel 2025, di cui oltre 9 milioni saranno alimentati da fonti a minimo o nessun impatto ambientale. Di questi, circa 3,5 milioni saranno mezzi ibridi ed elettrici mentre 5,8 milioni si distribuiranno tra Gpl e Gnc (gas naturale compresso). L’Italia è già oggi prima in Europa per autovetture meno inquinanti in circolazione. Nel 2016, in particolare, il nostro Paese è stato il primo nel continente per autovetture alternative immatricolate: 185.000, oltre il doppio di quelle francesi e inglesi e quasi il triplo di quelle tedesche.
Questo è quanto emerge dal rapporto “Mobilità Sostenibile: soluzioni energetiche, tecnologie e opportunità di business”, elaborato dal gruppo Energia di Assolombarda con il coinvolgimento diretto di Cesi (Centro elettrotecnico sperimentale italiano), e di project leader quali A2A, Edison, Enel, Eni, Italgas, Innogy, Saipem e Snam. Rapporto che descrive lo scenario della mobilità sostenibile in Italia e in Europa fino al 2025, fornendo a chi decide, cioè ai legislatori, informazioni aggiornate e ipotesi di sviluppo per poter elaborare al meglio le strategie energetiche e dei trasporti, sia a livello nazionale che locale. Allo stesso tempo, lo studio offre alle imprese elementi utili per comprendere la possibile evoluzione del mercato nonché le opportunità per investimenti futuri.
In Italia, il settore dei trasporti contribuisce per più di 1/4 alle emissioni climalteranti. Per rendere più salubri le nostre città è fondamentale, pertanto, una transizione verso una mobilità più sostenibile. Questo processo nel lungo periodo garantirà una maggiore sostenibilità ambientale, soprattutto per quanto riguarda la diminuzione delle emissioni globali di CO2, così come per la drastica riduzione dell’inquinamento acustico e delle emissioni locali. Mentre nel breve – medio termine, i biocarburanti, il Gpl e il metano sono ancora i combustibili alternativi più diffusi.
Per supportare questa evoluzione, però, è necessario che le reti elettriche, soprattutto a livello locale, siano sempre più efficienti, capaci di mantenere la propria stabilità, a fronte di un possibile sovraccarico causato da una quota di veicoli elettrici sempre più elevata. Da questo punto di vista, utility e service provider stanno già mettendo a punto nuove tecnologie di ricarica sempre più sofisticate. Attraverso lo “smartcharging”, ad esempio, la ricarica avviene in maniera “controllata”, in modo da non compromettere la rete negli orari in cui si registrano picchi di domanda. Mentre tramite il cosiddetto “vehicle-to-grid”, le auto elettriche, invertendo il flusso energetico delle proprie batterie, contribuiranno attivamente alla stabilità e alla sicurezza della rete.
Per permettere all’Italia di essere in prima linea nello sviluppo della mobilità elettrica è necessario, però, un considerevole supporto regolatorio, fin da subito. In tal senso, bisognerà spingere con forza nella direzione sia di un coordinamento efficace dei fondi stanziati dal PNiRE sia verso la conferma oltre il 2019, da parte dell’Autorità, delle vigenti tariffe per la ricarica nei punti pubblici, fino a che il mercato non si sarà sviluppato.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”